Cronaca internazionale

Il volo dell'Alaska Airlines, l'Fbi e quel terribile sospetto sui passeggeri

L'Fbi ha inviato una lettera a tutti i passeggeri del volo Alaska Airlines dove si è avuto il distacco di un portellone d'emergenza in volo. "Vogliamo responsabilità e risposte"

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Poteva essere una tragedia ma, miracolosamente, sono rimasti illesi tutti i passeggeri e membri dell'equipaggio a bordo del Boeing 737 Max dell'Alaska Airlines che a gennaio, mentre volava dagli Stati Uniti al Canada, ha visto il distacco di uno dei portelloni d'emergenza a causa di alcuni bulloni allentati così come è stato riscontrato a bordo di altri Boeing 737 Max della United Airlines. La vicenda dell'Alaska Airlines è ancora lontana dal concludersi tant'é che è scesa in campo anche l'Fbi, il servizio di intelligence e sicurezza nazionale degli Stati Uniti, che ha inviato una lettera a tutti i 174 passeggeri di quel volo spiegando che potrebbero essere vittime di un crimine.

La lettera dell'Fbi

"Ti contatto perché ti abbiamo identificato come possibile vittima di un crimine", recita una parte nella lettera inviata dall'Fbi di Seattle visionata dalla Cnn grazie all'avvocato Mark Lindquist, il legale rappresentante di numerosi passeggeri del volo 1282 dell'Alaska Airlines, che l'ha condivisa con l'emittente americana. "I miei clienti e io accogliamo con favore l’indagine del Dipartimento di Giustizia", ha aggiunto Lindquist. "Vogliamo responsabilità. Vogliamo risposte. Vogliamo aerei Boeing più sicuri. E un’indagine del Dipartimento di Giustizia aiuta a portare avanti i nostri obiettivi".

Oltre alle lettere inviate ai passeggeri, gli assistenti di volo a bordo del volo Alaska Air 1282 sono stati interrogati dagli investigatori del Dipartimento di Giustizia essendo persone informate sui fatti. "L'Fbi non conferma né nega l'esistenza di un'indagine", ha scritto l'Ufficio per gli affari pubblici dell'Fbi di Seattle in una e-mail alla Cnn citando la politica del Dipartimento di Giustizia.

Le responsabilità

La Giustizia degli Stati Uniti, però, ha avviato un'indagine successiva all'incidente di gennaio per far luce su un controverso accordo di azione penale he Boeing aveva raggiunto con il Dipartimento di Giustizia nell’ultimo mese dell’amministrazione Trump, ossia nell'ottobre del 2021. L'accordo era stato trovato per mettere a tacere l'accusa secondo cui la Boeing avrebbe frodato la Federal Aviation Administration durante il processo di certificazione originale per gli aerei 737 Max.

Boeing pagò 2,5 miliardi di dollari come parte di tale accordo ma molti di quei soldi erano destinati alle varie compagnie aeree che avevano acquistato quel tipo di aereo che rimasero fermi per 20 mesi dopo l'incidente dell'Ethiopian e un precedente incidente che avvenne in Indonesia. L'intesa finale raggiunta avrebbe dovuto difendere la Boeing da eventuali responsabilità penali sulle accuse di frode ma quanto avvenuto all'Alaska Airlines potrebbe cambiare le carte in tavola ed esporre la multinazionale a nuove accuse che non riguardano soltanto le più recenti ma anche eventuali illeciti penali del passato.

Ricordiamo che quanto avvenuto il 5 gennaio, secondo un'indagine preliminare del National Transportation Safety Board, è stato rilevato che il Boeing 737 Max consegnato ad Alaska Airlines lo scorso mese di ottobre, aveva lasciato la fabbrica della Boeing senza i quattro bulloni necessari per mantenere in posizione il tappo della porta.

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