Lo adescano in chat, poi il sequestro e la rapina

Un 32enne romano, che aveva conosciuto una ragazza straniera tramite una app di incontri, è stato attirato in trappola da una banda di aguzzini armati di coltello e pistola

Lo adescano in chat, poi il sequestro e la rapina

Un 32enne romano è stato prima adescato in una chat di incontri da una ragazza straniera, e poi attirato con l’inganno in un capannone fuori città dove ha trovato i suoi aguzzini, un uomo e una donna, armati di coltello e pistola, che lo hanno sequestrato, picchiato e infine rapinato. I tre malviventi sono stati arrestati. Quello che per l'uomo di Frascati sarebbe potuto essere l’incontro della vita, magari con l’anima gemella tanto cercata, si è invece rivelato un vero e proprio incubo. La terribile avventura ha avuto inizio quando il 32enne ha conosciuto su internet una giovane polacca residente nella Capitale da diverso tempo. Dopo qualche messaggio e alcune telefonate tra i due, ecco arrivare il momento di conoscersi di persona. A scegliere il luogo del primo incontro è stata (naturalmente) la donna, che ha invitato il giovane romano a raggiungerla di sera in aperta campagna, in via Casilina, nella zona di Rocca Cencia-Colle del Sole, davanti a un prefabbricato.

La trappola

A quel punto la 24enne ha proposto all’uomo di andare a casa sua, in via Ulassai, nel territorio del VI municipio delle Torri. Una volta entrato però, il poveretto si è trovato davanti altre due persone, armate di coltello e pistola, che lo hanno picchiato e si sono fatti consegnare sia il portafoglio, con all’interno pochi euro, che il telefono. Sempre sotto minaccia lo hanno quindi obbligato a salire sulla sua auto, un’Alfa Romeo, e a raggiungere con gli altri un vicino sportello bancomat sulla via Casilina dove poter prelevare altri soldi. Sembra però che, troppo agitato, abbia più volte errato il pin, fino a bloccare la carta. In qualche modo il 32enne sarebbe riuscito a divincolarsi e scappare, attirando l’attenzione di alcuni passanti: intanto i malviventi erano riusciti a fuggire a bordo dell’automobile del ragazzo, facendo perdere le proprie tracce.

L'arrivo della polizia

Quando è arrivata sul posto una volante delle polizia, il 32enne ha raccontato agli agenti quanto era successo. Subito i poliziotti hanno avviato le ricerche e sono riusciti a individuare il luogo in cui era avvenuto il pestaggio. In seguito a una perquisizione la polizia ha trovato la pistola, il coltello e i passamontagna indossati dagli aguzzini. Come riportato da Il Messaggero, in un’altra stanza c’erano pure i tre malviventi: la giovane polacca, Aleksandra Benedetta, il complice di 23 anni e la sua compagna coetanea.

Di cosa sono accusati

Il gruppetto è finito in manette e adesso dovrà rispondere dell’accusa di sequestro di persona a scopo di estorsione e rapina aggravata. In un’altra stanza gli agenti hanno anche trovato due minorenni, figli della coppia, tra i 5 e 7 anni di età. I bambini sono stati portati al distretto di polizia Prenestino dove sono state avviate le procedure di accertamento. È stata anche depositata una relazione riguardante le condizioni in cui i bimbi erano costretti a vivere.

Una squadra di agenti della Scientifica ha eseguito rilievi e analisi nel capannone in cui è avvenuto il sequestro. Non si esclude che i tre avessero già in passato messo in atto il loro piano con altri malcapitati.

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