Aggredisce fidanzata e polizia, subito libero. Gli agenti: "Gravissimo"

A Catania un uomo picchia la fidanzata e frattura il setto nasale all'agente intervenuto in soccorso, ma subito viene rilasciato. La frustrazione dei poliziotti: "Maglie troppo larghe per chi delinque"

Aggredisce fidanzata e polizia, subito libero. Gli agenti: "Gravissimo"
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Oltre al danno (fisico), la beffa. I poliziotti sono amareggiati e non lo nascondono: il ritorno in libertà dell'uomo che, dopo aver malmenato la fidanzata, aveva fratturato il setto nasale all'agente intervenuto in soccorso è qualcosa di "gravissimo". Lo afferma senza mezzi termini il Segretario Generale del sindacato di polizia Sap, Stefano Paoloni, a commento di quanto avvenuto nelle scorse ore a Catania. Nel capoluogo etneo, la doppia violenza consumatasi in piazza Europa aveva avuto un epilogo diverso da quello che in molti si sarebbero aspettati. Secondo quanto denunciato dal sindacalista di Fps, Walter Mazzetti, infatti, l'aggressore era stato rimesso in libertà in attesa di giudizio. "Un emblema di un sistema a maglie fin troppo larghe per chi delinque", aveva lamentato il rappresentante sindacale.

Nel frattempo, la donna aggredita ha riporato lesioni mentre l'agente di polizia ha riportato conseguenze guaribili con trenta giorni di prognosi. "Chiediamo con forza maggiori condizioni di sicurezza per chi svolge il nostro delicato lavoro", avevano reagito a caldo i poliziotti, parlando di "beffa" in riferimento a un sistema ritenuto inadatto a supportare la loro azione sul territorio. "Ci pare di dover operare in una situazione in cui severità e fermezza sembrano concepite solo contro le forze dell'ordine secondo un incomprensibile disegno che appare quasi finalizzato a contrastare la nostra azione di tutori dell’ordine invece che quella di chi delinque", aveva attaccato al riguardo lo stesso Mezzetti. E ora, mentre l'eco mediatico dell'episodio continua, anche le polemiche non accennano a placarsi.

"L'effettività delle sanzioni penali è fondamentale per trasmettere un senso di giustizia che diversamente non è percepito dalla comunità e legittima chi delinque abitualmente. Le norme sul codice rosso per contrastare la violenza di genere e, in particolar modo, nei riguardi delle donne hanno subito una continua evoluzione per realizzare quelle necessarie tutele nei riguardi del soggetto più debole della coppia. Tuttavia, se tali norme non trovano un'effettiva applicazione ne sviliscono totalmente il significato", ha commentato Stefano Paoloni del Sap, toccando un tasto per nulla secondario: quello della sicurezza percepita dai cittadini, che sempre più devono fare i conti con episodi di violenza e di microcriminalità rispetto ai quali si avverte un senso di impotenza.

Il Segretario Generale del Sap ha quindi portato all'attenzione la questione delle "mancate tutele nei confronti degli operatori delle forze dell'ordine nell'esercizio delle loro funzioni". Al riguardo, il sindacalista ha lamentato: "Nonostante le gravi lesioni, si è proceduta all'immediata liberazione del soggetto, che ha avuto la possibilità di uscire dai nostri uffici prima che i colleghi terminassero la verbalizzazione e il collega ferito fosse
medicato
".

Da qui, il nuovo appello al Parlamento affinché approvi in via di urgenza il disegno di legge "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica, di tutela delle Forze di Polizia nonché di vittime dell’usura e dei reati di tipo mafioso", di iniziativa del Governo e promosso lo scorso 16 novembre.

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