"Vogliono censurare i crimini di Tito". Bufera sull'Anpi

Nell'ottantesimo anniversario delle foibe, l'Anpi sale sugli scudi e annuncia il presidio contro un incontro a Milano incentrato su Borovnica e i campi di concentramento jugoslavi

"Vogliono censurare i crimini di Tito". Bufera sull'Anpi

L'Italia ha un serio e grave problema di democrazia e non come lo vorrebbero far intendere i compagni rossi. Nel nostro Paese, infatti, esiste una presunzione di superiorità morale da parte di una certa sinistra, secondo la quale la storia dev'essere raccontata solo da un punto di vista, omettendo quanto di orribile sia stato fatto in passato nel nostro Paese dai loro predecessori. Ed è proprio in questa logica anti-democratica che si inseriscono le proteste dell'Anpi di Milano per un evento in programma questo pomeriggio al Cam Lessona, dove gli storici Franco Giuseppe Gobbato e Giovanni Peco parleranno di Borovnica e dei campi di concentramento jugoslavi.

Dai vari profili dell'Anpi si sollevano proteste fuori dal tempo e lontane dal concetto di democrazia che si fregiano di voler difendere. "Si terrà un presidio di tutti i cittadini e delle associazioni del quartiere e del territorio per protestare contro la presenza all'interno del Cam di via Lessona 20, negli spazi del Comune di Milano, di una casa editrice di stampo nazista che edita libri antipartigiani, antisemiti e che sbeffeggiano la Resistenza, l'olocausto e i suoi caduti", si legge in uno di questi. Quasi una "chiamata alle armi" da parte dei partigiani. Roberto Paternoster, presidente della sezione Anpi - Carla Del Rosso di Quarto Oggiaro, ha inviato un accorato appello per protestare contro l'incontro, che comunque resta in programma e senza possibilità di annullamento, che ne dica l'Anpi.

"Sarò presente", annuncia Stefano Pavesi, consigliere del Municipio 8 di Milano, confermando la sua partecipazione all'incontro nonostante la preannunciata contestazione organizzata dall’associazione dei partigiani. "L’Anpi, che da anni sta portando per le città e per le scuole italiane a parlare di foibe e confine orientale esponenti come Eric Gobetti, che si fanno immortalare con bandiere jugoslave e stelle rosse, vuole impedire che nell’ottantesimo anniversario degli infoibamenti si faccia luce su una tragedia le cui dimensioni sono ancora da scoprire", ha proseguito il consigliere, denunciando l'ostruzionismo sul fronte jugoslavo.

Pavesi, quindi, conclude: "Mi auguro che la giunta municipale non assecondi pretese di censura, anche perché una mozione del Municipio vincolava la stessa giunta a concedere il Cam per eventi legati al Giorno del Ricordo, a maggior ragione nel momento in cui le associazioni organizzatrici (Comitato 10 Febbraio e Aegd) hanno rispettato tutte le procedure per la prenotazione della struttura".

Infine, sferza: "Per assecondare l'Anpi, alla giunta non resterebbe che istituire un tribunale popolare antifascista che decida chi deve parlare in pubblico e su che tema: proprio come nella Jugoslavia di Tito".

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