Cronaca locale

Aumento della tassa di soggiorno, protestano gli albergatori di Napoli

L’idea della giunta guidata dal sindaco Gaetano Manfredi è quella di aumentare di 50 centesimi in più al giorno il balzello per chi alloggia in alberghi da quattro stelle a scendere

Aumento della tassa di soggiorno, protestano gli albergatori di Napoli

È braccio di ferro tra Comune di Napoli e albergatori sul possibile incremento della tassa di soggiorno per i turisti. L’idea della giunta guidata dal sindaco Gaetano Manfredi è quella di aumentare di 50 centesimi in più al giorno il balzello per chi alloggia in alberghi da quattro stelle a scendere. Per chi, invece, si dovesse rivolgere ai B&B la tariffa salirebbe a 3 euro. L’obiettivo è utilizzare il denaro in più incassato per coprire le spese di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, in modo da non gravare sulle tasche dei napoletani. Ad opporsi in maniera netta è, però, Federalberghi.

Il presidente della sezione di Napoli Salvatore Naldi ha dichiarato al quotidiano la Repubblica che "i turisti non causano disagi eccessivi, ma portano ricchezza a tutti i comparti economici. Per questo il turismo non deve essere tassato ulteriormente, ma incentivato. Il paventato aumento dell’imposta di soggiorno potrebbe essere scongiurato trovando altre modalità di incasso come una seria lotta all’abusivismo”. Naldi ha accompagnato le sue esternazioni con un dossier consegnato all’amministrazione comunale, nel quale è stato evidenziato come l’aumento della tassa di soggiorno porterebbe nelle casse del Comune solo 2 milioni di euro, mentre la lotta all’abusivismo potrebbe garantire un introito pari a 6 milioni di euro.

Per Naldi non ci sono i margini per portare avanti questa idea. “L’assessore dice che parte dell’imposta dovrà essere utilizzata proprio per la pulizia – ha aggiunto – ma non è quella la destinazione del gettito che, al contrario, deve essere impiegato integralmente per favorire il turismo, migliorando l’accoglienza e organizzando eventi, e almeno il 30% dovrebbe essere garantito all’assessorato al ramo”. Insomma, è muro contro muro, con le lamentele dell’ultim’ora anche da parte di Abbac, l’associazione dei B&B.

“È complicato – afferma il presidente Agostino Ingenito – giustificare un aumento di imposta di soggiorno. Quei 50 centesimi in più rischiano di determinare ripercussioni nella scelta dei viaggiatori che già subiscono una tassa di sbarco per i voli aerei e navali. I nostri flussi turistici sono medi bassi.

E non mancano già scelte di strutture fuori città per non appesantire il costo”.

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