Dopo le auto i "centauri" nella giungla green solo e-bike senza regole

Se al potere non ci fosse l’ideologia (green) sarebbe semplice capire che moto e scooter tagliano code e quindi inquinamento. Altro che bloccarli

Dopo le auto i "centauri" nella giungla green solo e-bike senza regole
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Dopo le auto, nel mirino della crociata ambientalista finiscono le moto. Da ottobre stop alle più «vecchie» che pare follia parlando di mobilità. Se al potere non ci fosse l’ideologia (green) sarebbe infatti semplice capire che a moto e scooter andrebbero fatti «ponti d’oro» perché tagliano code e quindi inquinamento. Altro che bloccarli.

Il sogno è Amsterdam dove dal 2030 potranno circolare solo moto elettriche e dove tutti, ma proprio tutti, vanno in bici. Ma Amsterdam (culturalmente) è lontana e qui ci si deve accontentare di una copia sbiadita, di una città che assomiglia sempre più ad una «matrioska» ambientalista dove una Ztl sta dentro ad un’altra Ztl che sta dentro ad un’altra Ztl ancora e dove muoversi diventa sempre più complicato e costoso perché l’«elettrico» per molti resta un lusso.

Ma non c’è via d’uscita. Chi ha una moto «vecchia» dovrà cambiarla anche se una moto non è un’auto o un furgone e in genere non è «vecchia» ma «antica», quasi sempre è ben tenuta, un pezzo di storia e di cuore. La tentazione sarebbe quella di abbandonarla e convertirsi a quei «biciclettoni» elettrici che ormai usano tutti (non solo i riders per le consegne) e che in pratica sono moto ma senza gli obblighi delle moto. Non hanno targa, non serve il casco, non pagano assicurazione nè bollo, possono andare contromano, sui marciapiedi, passare col rosso senza rischio di multe.

Per gli irriducibili del green sono il top, il mezzo ideale che fa di Milano un modello che pare però più una giungla senza regole. E dove il suono delle punterie di un bicilindrico è solo un rumore maligno da esorcizzare. E invece è musica. Ma che ne sanno...

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