Cronaca locale

Bici, auto o monopattini. La mobilità maleducata mette la città sul podio

Milano al secondo posto dopo Roma per incidenti e insicurezza, con la sua "giungla" urbana di mezzi sostenibili o meno

Bici, auto o monopattini. La mobilità maleducata mette la città sul podio

Che sia tradizionale o alternativa, su quattro o su due ruote, che inquini oppure sia sostenibile, individuale o condivisa in ogni caso la mobilità a Milano resta maleducata. Non provoca smog, magari, ma inquina lo stesso. È l`ignoranza che viaggia sui monopattini a zig zag sulla strada, sulle e-bike in contromano che attraversano col rosso, sulle auto del car-sharing parcheggiate su quelle che sono o dovrebbero essere piste ciclabili. Milano non la più maleducata di tutta Italia (Roma è imbattibile, per ora) ma comunque subito dietro, a ruota, al secondo posto. Troneggia sul podio, dietro la capitale e prima di Napoli, come una città dove la mancanza di attenzione e di «educazione» stradale si traduce inevitabilmente anche in una mancanza di sicurezza.

Secondo l`ultimo rapporto «Euromobility sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane» l`indice di incidentalità nella metropoli lombarda è superiore alla media. Con oltre 5 incidenti ogni mille abitanti (i dati sono del 2021) Milano svetta al sesto posto. Oltre 7 mila gli incidenti nel 2021, secondo l`ultimo rapporto Istat, come evidenzia una recente indagine sul tema realizzata da Authoriality per Dentsu Creative che, non solo ha coinvolto 1200 italiani tra i 20 e i 50 anni, ma ha stimolato un contest rivolto a 150 studenti delle scuole di comunicazione in collaborazione con Ied, Naba, Polidesign, Almed della Cattolica, Università degli Studi di Milano e Accademia di Comunicazione per ideare e realizzare una campagna per promuovere la mobilità gentile. I lavori vincitori saranno presto visibili in piazza San Babila e nei circuiti digitali di degli aeroporti di Linate e Malpensa con una copertura di 103 spazi.

Tutto questo per combattere quelli che vengono ritenuti gli atteggiamenti più detestati. Quali? Per gli uomini è ad esempio inaccettabile vedere auto o mezzi condivisi parcheggiati su marciapiedi e strisce pedonali (34%), incontrare monopattini che sfrecciano a zig zag in mezzo alla carreggiata (29%), ciclisti che si credono padroni della strada e che viaggiano al di fuori delle corsie a loro dedicate, magari pure in coppia e affiancati (26%), chi non lascia il posto sui tram e bus ad anziani e signore, e chi abbandona shared car e scooter sporchi. Le donne invece mal sopportano soprattutto chi scende dai mezzi pubblici senza dare la precedenza (43%), chi abbandona i mezzi smart condivisi al di fuori della città, chi attraversa la strada dove non è possibile anche in bici o in monopattino (28%).

«In maniera inconsapevole, quando si è in strada si pensa di entrare in una zona di proprietà e si disinnescano tutta una serie di criteri sociali - afferma la psicanalista Vera Slepoj - La macchina, la bicicletta, il monopattino, la moto diventano la casa, una sorta di estraneazione dal mondo esterno: nella macchina si parla, si litiga, si mangia, si dorme. Esiste una visione limitata dei rischi, una sorta di ignoranza legata all`uso dei mezzi. L`aggressività alla guida è l`estensione di un`aggressività soggettiva dell`individuo».

Risultato? «La tendenza a non controllare questi stadi è molto alta».

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