Cronaca locale

Bottiglie e tavolini come armi: la movida di Milano cancellata dalle risse tra stranieri

I Navigli perdono la loro connotazione di zona turistica per la movida serale a causa delle continue risse e della criminalità diffusa

Bottiglie e tavolini come armi: la movida di Milano cancellata dalle risse tra stranieri

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Da zona della movida di Milano a zona di degrado. L'involuzione dell'area dei Navigli è stata rapida, ma non certo indolore per la città, che fino a poco tempo si faceva vanto di quest'area. La presenza dei centri sociali, in particolare uno, hanno portato una riduzione della percezione di sicurezza e anche il fiore all'occhiello delle serate della "Milano da bere" degli anni Dieci del Duemila è "appassito" sotto il peso dello spaccio, delle risse e della criminalità che ha preso il sopravvento. Certo, non si può dire che i Navigli siano l'eccezione di una Milano irreprensibile altrove, visto e considerato che ovunque si vada, in città regnano caos e insicurezza, ma questo particolare quadrante stupisce per come è cambiato in peggio in poco tempo.

L'ultimo esempio è rappresentato da una delle tante maxi-risse che, ormai, a Milano sono diventate la regolarità. "È tollerabile che sui Navigli, tra le zone più turistiche e conosciute della città, si scateni un far west notturno a colpi di bottigliate e sediate tra gruppi di immigrati rivali?", si chiede l'europarlamentare Silvia Sardone (Lega) davanti alle immagini dell'ennesimo scempio. Il turismo del capoluogo della Lombardia rischia di essere definitivamente soffocato da questo genere di situazioni, che non sono un'eccezione in una città che ha fatto incoscientemente dell'accoglienza indiscriminata una sua bandiera grazie all'amministrazione guidata da Beppe Sala.

L'ultima rissa è avvenuta lungo l'Alzaia Naviglio Pavese all'altezza di via Gola, casualmente non distante da uno dei centri sociali di zona. Ad affrontarsi circa 10 persone, che oltre a battersi a mani nude hanno utilizzato bottiglie rotte come armi e arredi dei negozi vicini. Alla base, con ogni probabilità, l'eccesso di alcool, che davanti a una parola di troppo deve aver scatenato l'ira e da qui la sequela di colpi che si vedono in un video ripreso da un residente. Sardone si chiede se tutto questo può essere tollerabile: ovviamente una domanda retorica che però trova risposta evidentemente positiva da parte di chi potrebbe fare qualcosa e non interviene.

Una sorta di silenzio assenso da parte dell'amministrazione comunale. "Nulla hanno fatto per rendere sicura quest’area, soprattutto il fortino degli anarchici di via Gola, e nulla purtroppo faranno.

Serve un presidio fisso delle forze dell’ordine come deterrente per i tanti balordi che popolano la zona", scrive ancora nella sua nota l'europarlamentare della Lega, sottolineando che la rissa "è sfociata anche in episodi di vandalismo, con gli arredi di un locale gettati nell’acqua del Naviglio: la mia solidarietà al commerciante colpito affinché venga ripagato dei danni provocati dagli extracomunitari". O forse nessuno interverrà per lui?

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