Cronaca locale

Capotreno fuori servizio preso a bottigliate per vendetta

L'Orsa chiede che Trenord inizi a concedere più tempo e un numero maggiore di spogliatoi ai dipendenti per cambiarsi ed evitare che siano costretti a viaggiare in divisa anche quando sono fuori servizio

Capotreno fuori servizio preso a bottigliate per vendetta

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Il problema della sicurezza a bordo dei mezzi di Trenord torna ancora una volta al centro dell'attenzione mediatica a causa di un episodio di aggressione subito da un capotreno fuori servizio alla stazione di Dateo lo scorso lunedì 22 gennaio.

Per questo motivo il segretario regionale del sindacato Orsa Luca Beccalli ha inviato una lettera all'azienda ferroviaria lombarda e agli assessori regionali ai Trasporti e alla Sicurezza Franco Lucente e Romano La Russa per chiedere una maggiore attenzione al problema e invocare delle urgenti modifiche con l'obiettivo di fornire maggiori tutele al personale viaggiante.

Nella missiva tuttavia non si parla, come ci si potrebbe attendere, solo di garantire una maggiore presenza delle forze dell'ordine sui treni e presso le stazioni ferroviarie, ma anche di fornire al personale di Trenord (capitreno, controllori e macchinisti) più tempo e un numero maggiore di spogliatoi per potersi cambiare e dismettere le divise da lavoro. Di primo acchito sembrerebbe una richiesta poco comprensibile, eppure è una questione da non sottovalutare, spiega il sindacato. Viaggiare in divisa su treni e nelle stazioni può comportare delle conseguenze ed essere pericoloso, ecco perché sarebbe meglio indossarla solo quando questo è strettamente necessario.

Per spiegare il motivo alla base della proposta, Orsa cita un episodio avvenuto il 22 gennaio. "Un capotreno di Trenord è stato colpito con una bottiglia da un passeggero mentre era fuori servizio", racconta il segretario regionale."Secondo quanto accertato, l’aggressore aveva avuto un diverbio col capotreno di un altro convoglio e ha scelto di vendicarsi colpendo il primo dipendente di Trenord che ha incontrato", aggiunge Beccalli.

Sarebbe stato sufficiente che il dipendente non indossasse ancora la propria divisa, soprattutto considerando il fatto che aveva concluso il proprio turno di lavoro. "L’aggressione si sarebbe potuta evitare se Trenord, come da noi richiesto, avesse acconsentito ad includere nell’orario di lavoro anche i pochi minuti necessari ad indossare e a smettere la divisa prima e dopo il turno e se si fosse decisa ad aumentare e adeguare gli spogliatoi per il proprio personale nei depositi e nelle stazioni", precisa la nota."Oggi il dipendente è obbligato a presentarsi sul posto di lavoro già in divisa, non gli è concesso alcun tempo per cambiarsi. Ma episodi come quello del 22 gennaio, insieme ad altri, dimostrano che girare con la divisa di Trenord può non essere sicuro per l’incolumità del lavoratore", aggiunge il segretario regionale dell'Orsa.

Trenord viene quindi sollecitata ancora una volta, dopo che il problema era già stato sollevato dal sindacato nel 2017, a far qualcosa per venire incontro alle sue richieste e tutelare il personale viaggiante.

Viste le segnalazioni ricevute dai dipendenti per la questione sicurezza, Orsa chiede di organizzare un incontro per affrontare una serie di punti, ovvero,"sicurezza a bordo treno, situazione e dislocazione delle sale-sosta e degli spogliatoi sul territorio, sicurezza negli ambienti di lavoro, vale a dire: locomotori, vetture, stazioni".

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