
La regione Lombardia lancia l'allarme tra i cittadini per i potenziali pericoli derivanti dal contatto con la pianta esotica invasiva di origine caucasica nota comunemente col nome di "panace di Mantegazza". Il messaggio alla popolazione arriva attraverso i canali social dell'Ente, nei quali sono state pubblicate le foto della pianta, fondamentali per riconoscerla, nonché alcune informazioni importanti per comprendere i rischi che si possono correre toccandola e quali sono gli habitat in cui ci si può più frequentemente imbattere in essa.
"Hai mai visto questa pianta?", si legge nel post della regione Lombardia,"è la panace di Mantegazza, una pianta originaria del Caucaso, alta dai 3 ai 5 metri con grandi infiorescenze bianche". "Se la trovi non toccarla!", spiega la breve nota, "può essere pericolosa per la salute, il contatto con la sua linfa può scatenare dolorose eruzioni cutanee. Purtroppo cresce anche in Lombardia lungo le rive di corsi d'acqua, vicino a boschi e aree incolte".
L'Heracleum mantegazzianum, questo il nome scientifico della specie tossica, è una pianta erbacea di grandi dimensioni in grado di diffondersi molto rapidamente. Non è difficile riuscire a riconoscerla: il suo fusto, molto robusto, può raggiungere il diametro di 5-10 centimetri alla base e un'altezza di 2-5 metri, più raramente 7, e presenta delle caratteristiche chiazze di colore rossastro, rilevabili anche sui piccioli fogliari.
L'aspetto più caratteristico, a parte le foglie polilobate lunghe da 1 a 3 metri e divise in 3, 5 o 7 segmenti, sono senza ombra di dubbio i fiori di colore bianco o verde-giallastro, riuniti in infiorescenze ombrelliformi che possono raggiungere anche i 50 centimetri di diametro. La fioritura si verifica in estate, per la precisione tra giugno e agosto. I frutti, lunghi tra 10 e 14 millimetri e larghi tra 6 e 8 millimetri sono obovati e ricoperti da ispida peluria.
Classificata come specie esotica invasiva, a causa della sua tossicità finisce spesso al centro di campagne di rimozione, soprattutto in quegli stati europei nei quali la diffusione è fuori controllo, ovvero Scandinavia, Germania, Belgio, Svizzera e Gran Bretagna. E per quanto concerne l'Italia? Si trovano esemplari soprattutto in Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria e Lombardia, specie nelle province di Bergamo, Brescia e Sondrio. È possibile trovarla lungo i corsi d'acqua e le sponde dei laghi, ma non è inusuale imbattersi in alcuni esemplari anche ai margini dei boschi, vicino a strade e in aree incolte.
Come detto, la panace di Mantegazza è una specie tossica. In caso di contatto causa una forte fotosensibilità in grado di causare gravi infiammazioni se non anche ustioni della pelle con tanto di lesioni bollose: non è inusuale che si debba ricorrere alle cure ospedaliere. Quantità minime di linfa negli occhi possono inoltre provocare cecità temporanea o, nei casi più gravi, permanente: ad essere molto pericoloso è il fatto che essa rimanga tossica anche ore dopo sui vestiti.
Qualora si entri in contatto con la pianta il consiglio è quello di lavare la parte del corpo interessata con acqua e sapone ed eviteare l'esposizione al sole almeno per le successive 48 ore. Se si dovessero manifestare i sintomi da intossicazione, invece, è meglio rivolgersi al pronto soccorso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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