Cronaca locale

False identità, pranzi e cene senza pagare: la donna incubo dei ristoratori

La cinquantenne, denunciata varie volte, aveva "il vizio" di non pagare le consumazioni al ristorante. Ieri è stata fermata e rimpatriata a seguito di un decreto di allontanamento emesso dal Prefetto di Firenze lo scorso febbraio

False identità, pranzi e cene senza pagare: la donna incubo dei ristoratori

Colazione, pranzo e cena a scrocco. E se la giornata "diceva bene" non rinunciava neanche allo spuntino, ovviamente tutto gratis. Per questo motivo, nella giornata di martedì 4 aprile, una cinquantenne lituana è stata rimpatriata nel suo Paese d'origine. La donna, col "vizio" di non saldare il conto al ristorante, è stata denunciata per insolvenza fraudolenta ai danni di alcuni ristoratori di Firenze. Non solo: le sono stati contestati anche i reati di ricettazione, false attestazioni a Pubblico Ufficiale e porto d'oggetti atti ad offendere. Circostanze che, a seguito del decreto di allontamento emesso dal Prefetto del capoluogo toscano lo scorso febbraio, hanno reso inevitabile l'allontamento dall'Italia.

La lituana col "vizio" dei pranzi a scrocco

Pensava di farla franca e, a dire il vero, per un bel po' di tempo ci è riuscita. Finché, domenica sera, non è stata colta sul fatto. Come d'abitudine, la signora si era fermata a cena in un ristorante di Piazza della Signoria, nel centro storico di Firenze. Quando la cameriera le ha portato il conto, si è rifiutata di pagare. A quel punto, è scattata la segnalazione alle forze dell'Ordine. Una volante di via Zara si è precipitata sul posto fermando la cliente impertinente prima che si dileguasse. Alla richiesta degli agenti di presentarsi, la cinquantenne ha fornito false generalità (un classico, a quanto pare). Inoltre, durante la perquisizione, i poliziotti hanno trovato nel suo zaino un martello, una tenaglia, un coltello e diversi documenti appartenenti ad altre persone. Un caso? Non proprio.

Mentiva sull'identità

Oltre a garantirsi (gratis) sempre la pancia piena - sembra che fosse un habitué di locali molto rinomati - la donna era solita mentire sulla propria identità. Per giunta, copriva un range di età e nazionalità molto ampio: una volta si presentava come una 30enne albanese, un'altra come una sessantenne rumena. Insomma, a seconda dei casi e di come girava la giornata. Un espediente che, neanche a dirlo, le serviva per farla franca e continuare ad agire impunemente ai danni di molti ristoratori. Le "prodezze", però, non si sarebbero limitate allo scrocco di pranzi e cene. In diverse occasioni, la signora avrebbe anche minacciato i gestori delle trattorie con armi da taglio e, più volte, avrebbe creato non pochi problemi alla sicurezza o ai viaggiatori in transito nell'aeroporto fiorentino.

Il rimpatrio

Lo scorso febbraio, il Prefetto di Firenze ha emesso un decreto di allontanamento per motivi di pubblica sicurezza, con l'obbligo di lasciare il territorio nazionale entro 10 giorni. Come ben precisa Adnkronos, per i cittadini comunitari l'allontanamento "non avviene di norma per irregolarità sul soggiorno, ma solo dopo un'attenta valutazione, tramite cui si verifica che l'ulteriore permanenza della persona può mettere in pericolo l'incolumità Pubblica e la normale convivenza civile". Nel caso specifico della donna lituana lo è stato, anche perché non ha ottemperato al decreto nei limiti previsti. Pertanto, grazie anche alla preziosa collaborazione dell'ambasciata Lituana di Roma e del Console onorario di Firenze, il Questore ne ha disposto il rimpatrio immediato.

Ieri, la donna è stata accompagnata all'aeroporto con un biglietto di sola andata per la Lituania.

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