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"Liquidazione coatta per la coop dei Soumahoro". Nominato il commissario

È Francesco Cappello il professionista scelto dal ministero dell'Industria e del Made in Italy per questo incarico. Fu lo stesso ministro Adolfo Urso, nei mesi scorsi, a mettere in liquidazione coatta la coop sotto indagine

"Liquidazione coatta per la coop dei Soumahoro". Nominato il commissario

Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha adottato il decreto di liquidazione coatta per la società cooperativa Karibu, gestita dai familiari del deputato Aboubakar Soumahoro. Cooperativa che in provincia di Latina gestiva l’accoglienza dei migranti e che poi è finita al centro dell’inchiesta della procura che accusa gli amministratori di false fatturazioni ed evasione fiscale. Il decreto, firmato dal ministro Adolfo Urso, nomina Francesco Cappello commissario liquidatore.

La cooperativa insolvente e gli stipendi mai versati

Nei mesi scorsi è stato lo stesso ministero a decretare la liquidazione coatta per la cooperativa Karibù,Tra gli indagati ci sono i familiari del deputato Soumahoro: la moglie Liliane Murekatete, la suocera Marie Therese Mukamitsindo e il cognato Michel Rukundo. La decisione del ministero di mettere in liquidazione coatta la coop nasce a margine dell’inchiesta, dal momento che dal 2021 la cooperativa non riusciva più ad assolvere ai propri doveri, mancando anche di pagare gli stipendi ai dipendenti. I quali ancora oggi attendono il versamento del dovuto e in questo senso ci sono dei tavoli in prefettura a Latina proprio per risolvere il problema di chi è rimasto, oltre che senza occupazione, anche senza gli stipendi arretrati.

La nomina del commissario liquidatore

Era attesa da settimane la nomina del commissario, in quanto necessaria anche a far procedere proprio le vertenze per gli stipendi degli ex dipendenti. Sulla base di notizie apparse sugli organi di stampa, ricostruisce una nota del ministero, la Direzione generale vigilanza sugli enti cooperative e sulle società ha disposto una ispezione straordinaria conclusasi il 29 novembre. Gli ispettori del Mimit hanno proposto l'adozione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa in quanto hanno ravvisato l'ipotesi di insolvenza della società avendo maturato debiti in particolare verso l'erario. Inoltre, dalla visura camerale aggiornata, si evince che l'ultimo bilancio depositato dalla cooperativa, riferito all'esercizio al 31 dicembre 2021, evidenzia una condizione di sostanziale insolvenza. Le attività di verifica hanno altresì rivelato che la situazione di insolvenza ha portato al mancato pagamento di mensilità stipendiali, per cui pendono anche diverse vertenze all'esame dell'ispettorato del lavoro, nonché dell'omesso versamento di contributi previdenziali e ritenute erariali. Il decreto, che sarà pubblicato nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale, è già efficace.

Ora è arrivata la nomina e certamente ci sarà una maggiore chiarezza in merito a questa vicenda.

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