
I numerosi casi di persone intossicate da botulino, fra cui si sono purtroppo registrati dei morti, hanno portato la procura della Repubblica di Paola (Cosenza) ad aprire un'inchiesta per fare luce sulla vicenda. Oggi arriva la notizia che sono ben nove le persone che risultano indagate dagli inquirenti, e fra queste risultano cinque medici.
Il focolaio di intossicazioni da botulino che si è scatenato in Calabria ha causato diversi ricoveri in ospedale, con numerosi soggetti intossicati, e provocato la morte di due persone: Luigi di Sarno, di 52 anni, e Tamara D'Acunto, di 45 anni. Nel corso della giornata di ieri il numero di casi di intossicazione è salito a 14, tutte persone ricoverate all'ospedale Annunziata di Cosenza. A nove, invece, è stato somministrato il siero antitossina botulinica. Numeri che preoccupano e che spingono a fare chiarezza sulla vicenda.
Le nove persone indagate dalla procura di Paola per atto dovuto sono i cinque medici che si sono occupati di Luigi di Sarno e di Tamara D'Acunto, l'ambulante che ha venduto i panini contaminati, e tre responsabili delle ditte produttrici del prodotto contaminato da botulino. Le persone che hanno contratto l'infezione avevano mangiato dei panini con salsiccia e cime di rapa acquistati dall'ambulante che operava a Diamante.
Le ipotesi di reato della procura sono omicidio colposo, lesioni personali colpose e commercio di sostanze alimentari nocive. Va comunque ricordato che l'iscrizione al registro degli indagati è stata fatta come atto dovuto necessario per consentire i necessari accertamenti. È presto, dunque, per esprimersi. Gli inquirenti attendono gli esiti delle due autopsie che saranno effettuate fra le giornate di martedì e mercoledì. Verranno inoltre effettuati ulteriori controlli a bordo del food truck dell'ambulante: lì, infatti, sono stati preparati i panini.
Per quanto riguarda i cinque
medici iscritti nel registro degli indagati, la procura intende verificare se gli operatori sanitari hanno saputo fornire una corretta assistenza alle due vittime, intervenendo con una diagnosi tempestiva.