La figlia è cieca dalla nascita: la obbliga a chiedere l'elemosina

La donna è stata condannata per aver costretto la figlia all'accattonaggio. Assolto invece il padre. I giudici non hanno però riscontrato maltrattamenti nei confronti della ragazza

La figlia è cieca dalla nascita: la obbliga a chiedere l'elemosina

Ha costretto per anni la figlia non vedente a chiedere l’elemosina davanti ai negozi in diversi comuni tra Latina e Frosinone: per questo una donna è stata condannata a 1 anno e 5 mesi di carcere. La figlia però ha perdonato la madre, rinunciando alla costituzione parte civile nel processo.

L'accattonaggio forzato

I fatti risalgono al 2013 ma solo in questi giorni sono arrivati a sentenza davanti al giudice del tribunale di Cassino, come racconta il Messaggero nell’edizione odierna. La denuncia alle forze dell’ordine su quanto accadeva in una famiglia della provincia di Frosinone è arrivata solo nel 2013. La protagonista della vicenda è una ragazza, cieca dalla nascita, che all’età di 13 anni è stata mandata a chiedere l’elemosina per strada dai genitori. A quanto pare lo stato di necessità in cui versava la famiglia avrebbe indotto i genitori a questa scelta. Anzi, stando alla sentenza, è la madre la responsabile di questa decisione.

La donna è stata accusata di maltrattamenti in famiglia, il padre per omesso adempimento degli obblighi familiari, entrambi sono stati accusati di riduzione in schiavitù e accattonaggio in concorso. L’uomo è stato però assolto dalle accuse, mentre la mamma è stata assolta dall’accusa di maltrattamenti in famiglia ma condannata per aver costretto fa figlia a mendicare. Nel corso del processo, andato avanti diversi anni, fondamentale è stata la testimonianza della ragazza che è stata ascoltata in aula con l’aiuto di uno psicologo e di un perito che ha certificato l’attendibilità del racconto della giovane. La giovane non vedente ha dunque confermato di essere stata costretta a elemosinare per strada, nei centri dove la gente passeggiava, oppure all’esterno di esercizi commerciali in città come Fondi, Alatri, Cassino e Montecassino.

Il perdono e la riconciliazione

La pena inflitta dal tribunale di Cassino alla mamma della ragazza

è stata sospesa. Tra le due donne i rapporti sono tornati sereni già da diversi mesi. La ragazza ha infatti perdonato la madre e ha rinunciato alla costituzione parte civile nei confronti della donna durante il processo.

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