Cronaca locale

Dagli stupri in Duomo alla "città che sale"

Un anno cominciato nell’orrore e poi la grande rinascita

Dagli stupri in Duomo alla "città che sale"

Non era certo sorta sotto i migliori auspici l'alba del 2022, macchiata dalla vergogna delle ragazze stuprate in piazza Duomo da branchi (al plurale) di magrebini assatanati. Una vergogna per la Milano, sponda sinistra, che improvvisamente scopriva di aver sottovalutato un dramma che ha attraversato tutto l'anno, facendo registrare un'impennata delle violenze sessuali. Giorni ) nei quali il Covid faceva ancora paura, ma pronti a far prorompere impetuosa l'energia vitale compressa nei lunghi mesi dei lockdown, raccontandoci di una città che nelle settimane è lentamente, ma inarrestabilmente esplosa portando tutti gli indicatori economici e sociali a superare addirittura le cifre pre pandemia. Mai visti tanti turisti in città, italiani all'inizio e poi sempre più gli stranieri ansiosi di vivere una città che sta diventano tra le più attrattive del mondo. Un «place to be», un luogo dove essre irrinunciabile ormai non solo per una vacanza, ma anche per gli investimenti finanziari e industriali. Con alcuni colossi bancari che sul punto di lasciare Londra, potrebbero decidere di mettere proprio qui le loro radici. Per non dire di un'immobiliare che sta facendo diventare d'oro i mattoni con vista sulla Madonnina. Un grande motivo d'orgoglio, se non fosse per la piaga di un caro affitti che costringe gli studenti a dissanguare le famiglie, le giovani coppie a scegliere l'hinterland per cercare casa e il ceto medio ad abbandonare un territorio diventato troppo caro. E destinato a diventarlo sempre di più, grazie a infrastrutture che crescono come si è visto con l'inaugurazione di un tratto della M4 che apre la strada a una stagione di grandi inaugurazioni di nuove metropolitane. Così come è cresciuta l'offerta culturale con l'apertura dello splendido spazio espositivo della Fondazione Rovati e la sua meravigliosa collezione etrusca. Per non dire del palco della Scala davvero «reale» in un Sant'Ambrogio di grande spessore con il «Boris Godunov» che ha spazzato via le polemiche anti russe e incoronato il tridente Mattarella, Meloni, von der Leyen. E del resto il suo appoggio all'Ucraina Milano l'ha gridato chiaro al mondo, illuminando di giallo e blu le facciate di palazzi istituzionali e monumenti. Tra le immagini che in molti non dimenticheranno di questo 2022 sicuramente quelle del pullman scoperto che faticava a farsi largo tra la folla dei tifosi fuori di testa per uno scudetto riportato in città dal Milan, così come difficile da dimenticare sarà quella di Roberto Maroni, un politico di razza amato da tutti e andatosene troppo presto.

E, a proposito di politica e di fermate, la prossima sono le elezioni regionali con Moratti e Majorino pronti a sfidare un Fontana sinceramente piuttosto difficile da battere.

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