Eredita 480 milioni di lire, ma non può convertire la somma in euro: ecco perché

Una donna di 85 anni è pronta a far causa alla Banca d'Italia: nei giorni scorsi ha ereditato 480 milioni di lire, ma secondo la normativa italiana non può più chiederne il cambio in euro

Eredita 480 milioni di lire, ma non può convertire la somma in euro: ecco perché

Ha scoperto quasi per caso di aver ereditato una somma consistente da un parente residente a Parma del quale era rimasta l'unica erede. La sua gioia, per il momento, si è però trasformata in delusione. Già, perché l'eredità consiste in 480 milioni di lire ed essendo ormai trascorsi più di vent'anni dall'entrata in vigore dell'euro, il cambio non è più possibile. Ed è per questo motivo che la protagonista di questa storia, una donna di 85 anni originaria di Foggia, sta valutando di fare causa alla Banca d'Italia. Stando a quanto riportato dal sito ParmaToday, tutto è iniziato qualche giorno fa, quando l'anziana ha scoperto di essere l'erede universale di uno zio celibe e senza figli venuto a mancare nel recente passato. L'uomo aveva accumulato quasi mezzo miliardo del vecchio conio, in banconote di vario taglio ormai fuori corso.

Un "tesoretto" che la pensionata ha ritrovato nelle cassette di sicurezza di una banca situata nel capoluogo parmigiano, che al cambio odierno varrebbe circa 235mila euro. Un ammontare di tutto rispetto dunque, ma la vera e propria doccia fredda per l'ereditiera è arrivata proprio al momento di convertirlo in valuta corrente. Dopo aver contattato la Banca d'Italia per chiedere informazioni sulla procedura da adottare, la diretta interessata si è sentita con sua grande sorpresa rispondere picche: le banconote non le saranno cambiate in euro. Il motivo? La legge italiana fissa a quanto pare in dieci anni dall'entrata in circolazione dell'euro il termine massimo per la conversione di eventuali somme in lire. Sulla base della normativa quindi, la donna avrebbe dovuto effettuare la richiesta di cambio entro e non oltre il 2012.

Ed essendo ormai intervenuta questa sorta di prescrizione, le banconote avrebbero a conti fatti un valore esclusivamente numismatico. Una vera e propria beffa insomma, con l'anziana che non sembra avere intenzione di demordere e si è affidata a due avvocatesse. Queste ultime sostengono che, anche se attualmente l'Italia risulta essere l'unico Paese dell'Eurozona in cui esiste una prescrizione ordinaria decennale per l'esercizio dei diritti di credito, la scadenza dei dieci anni decorre da quando il soggetto può far valere il proprio diritto. A loro detta quindi, la signora avrebbe tempo potenzialmente sino al 2033 per richiedere il cambio lira-euro dell'eredità: lo proverebbero le 263 operazioni analoghe eseguite nel periodo che va dal 22 gennaio 2016 al 31 maggio 2021.

Lo studio legale ha infine esternato la volontà della signora di procedere con una diffida stragiudiziale a Banca Italia. E qualora questa azione non dovesse dare i risultati sperati, non ha escluso di portare la faccenda in tribunale.

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