Bus di Mestre, torna l'ipotesi malore: l'autista più volte in ospedale per problemi cardiaci

L'esame del quadro clinico dell'uomo ha rivelato che settimane prima del tragico volo dal cavalcavia era stato più volte in ospedale

Bus di Mestre, torna l'ipotesi malore: l'autista più volte in ospedale per problemi cardiaci
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Torna ancora una volta a prendere quota l'ipotesi del malore all'autista come causa del tragico incidente avvenuto lo scorso 3 ottobre a Mestre, quando un autobus della società La Linea Spa è precipitato dal cavalcavia Superiore di Marghera provocando 21 morti e 15 feriti.

Gli esami autoptici condotti sul corpo di Alberto Rizzotto non avrebbero rivelato segni distintivi di un malore, tuttavia la situazione potrebbe nuovamente cambiare, dato che la procura della Repubblica ha disposto degli accertamenti specifici da effettuare sul cuore dell'uomo: accertamenti sulla base dei quali verrà redatta e depositata entro il prossimo 10 gennaio una relazione tecnica. La richiesta della procura arriva dopo un esame del quadro clinico di Rizzotto, il quale, nel corso delle settimane precedenti la tragedia, si era recato in più di un'occasione al pronto soccorso lamentando dei problemi di natura cardiaca.

La scelta dell'esperta

Il sostituto procuratore Laura Cameli ha pertanto incaricato la cardiologa dell'Università di Padova Cristina Basso di occuparsi di effettuare un'indagine approfondita sulle condizioni del cuore dell'autista, alla ricerca di eventuali cause o concause di carattere cardiopatologico alla base di un malore o del decesso di Rizzotto.

La scelta di affidarsi all'esperienza della dottoressa Basso non è casuale, dato che si tratta di una vera e propria luminare nel campo delle cosiddette "morti invisibili", ovvero quei decessi motivati da problemi cardiaci che in genere sfuggono ai tradizionali esami autoptici e sui quali fino a una ventina di anni fa era pressoché impossibile far luce. Un esempio su tutti quello del calciatore Piermario Morosini, stroncato da un arresto cardiaco durante la partita fra il Pescara e il Livorno del 14 aprile 2012.

Sarà la dottoressa Basso a indagare sulla possibilità che un malore all'autista del bus sia alla base della tragedia di Mestre: durante il conferimento dell'incarico da parte della procura erano presenti anche i legali delle parti in causa, ovvero l’ad di La Linea Massimo Fiorese e i tecnici del Comune Roberto Di Bussolo e Alberto Cesaro, che hanno provveduto a nominare i loro consulenti. Per Fiorese ci sarà il dottor Giovanni Di Salvo, per i due dipendenti comunali il cardiologo Giuseppe Tarantini, mentre per la famiglia di Rizzotto il professor Gaetano Thiene, uno dei primi esperti a essersi dedicato a condurre indagini sulle "morti invisibili", a partire da quelle dei neonati in culla.

Cosa succederà da ora in poi

Il nuovo sezionamento del cuore dell'autista è in programma il prossimo 28 novembre, e saranno ben 4 i professionisti a esprimere la propria opinione in merito entro i successivi 3 mesi.

Rimangono poi da chiarire altri punti focali della vicenda, come ad esempio lo stato di salute del mezzo, le condizioni del guardrail, e l'ipotesi che Rizzotto possa aver utilizzato il telefonino mentre era alla guida. A far luce su quest'ultimo punto sarà l'analisi dei filmati ripresi dalle videocamere interne del bus: l'esito della consulenza affidata all’ingegner Nicola Chemello è in calendario per il prossimo 5 dicembre.

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