Cronaca locale

Investì un migrante con l'auto dopo una lite, condannato anche per odio razziale

Un 33enne di Anzio dovrà scontare 4 anni e 4 mesi di carcere per aver investito un extracomunitario: dopo averlo travolto è ripassato sul corpo a marcia indietro

Investì un migrante con l'auto dopo una lite, condannato anche per odio razziale

Investì con l’auto un migrante, fece inversione e lo colpì nuovamente lasciandolo esanime sull’asfalto. Un 33enne di Anzio (Rm) è stato condannato a 4 anni e 4 mesi di carcere e i giudici gli hanno addossato anche l’aggravante dell’odio razziale.

Un insulto, la lite e poi l’investimento

I fatti sono accaduti nel luglio del 2020 sul lungomare di Lavinio, in via Goldoni, centro a poca distanza da Anzio. Il 33enne era in auto con un amico, mentre il migrante originario della Guinea, era a bordo di una bicicletta. Tra loro scoppia una lite legata al traffico e il 33enne italiano apostrofa il migrante con un insulto razzista. Il guineano replica a tono e lì scatta il raptus del giovane: dapprima sterza colpendo con l’auto il giovane in bicicletta. Poi, mentre questi tenta di rialzarsi e fuggire, l’italiano ingrana la retromarcia e lo travolge nuovamente. Il migrante rimane a terra esanime mentre l’auto del 33enne fugge via sgommando senza prestare soccorso all'uomo rimasto a terra. La vittima, dolorante con traumi alla testa e al tronco, viene soccorsa da un passante che chiama il 118. L'arrivo dei sanitari è celere e il trasporto in ospedale immediato. Una volta giunto al pronto soccorso si teme per la sorte del giovane, originario della Nuova Guinea. Per fortuna gli accertamenti clinici effettuati in ospedale mostrano che, traumi a parte, il paziente non è in pericolo di vita e non ha riportato lesioni agli organi interni.

Le indagini lampo dei carabinieri

I carabinieri di Anzio procedono alle indaini e non ci mettono molto a identificare il responsabile dell’investimento: testimonianze di alcuni passanti e telecamere di sorveglianza portano all’auto del 33enne, che aveva alcuni piccoli precedenti penali a suo carico. I carabinieri lo arrestano con l’accusa di lesioni gravissime nei confronti del migrante. Nel corso del dibattimento emergono i dettagli della lite che ha preceduto l'investimento, con la frase a sfondo razziale e la replica del migrante che ha fatto scattare il folle raptus del 33enne. Il processo nei suoi confronti lo giudica colpevole, con l’aggravante dell’odio razziale. Dovrà scontare 4 anni e 4 mesi di reclusione.

Fino a oggi si trovava agli arresti domiciliari, mentre ora dovrà scontare il resto della pena in carcere a Velletri.

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