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Ecco la verità sulla "rissa" al liceo Michelangiolo che smaschera la sinistra

Il direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Toscana si è detto rammaricato della strumentalizzazione della rissa scoppiata fra gli studenti di Azione Studentesca ed alcuni collettivi davanti al liceo Michelangiolo di Firenze, lo scorso febbraio. Ma la sinistra, evidentemente sentitasi chiamata in causa, lo ha criticato duramente

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I tafferugli avvenuti davanti al liceo Michelangiolo di Firenze lo scorso febbraio? Sono stati successivamente oggetto di una strumentalizzazione che ha finito per alimentare ulteriormente le polemiche, invece di distendere il clima. Questa, se non altro, è l'opinione espressa nelle scorse ore dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale della Toscana. Ma la sinistra, evidentemente sentitasi chiamata in causa da questa esternazione, ha puntato il dito contro di lui, attaccandolo duramente. Questi gli ultimi sviluppi del duro confronto fra Azione Studentesca e i collettivi di sinistra dello scorso inverno, che continua a quanto pare a far discutere nel capoluogo della Toscana. Quella che venne all'epoca definita un'"aggressione squadrista" da parte degli studenti di destra ai danni di quelli di sinistra (come troppo frettolosamente denunciato da più parti, con tanto di manifestazioni) starebbe invece apparendo sempre più alla stregua di una reazione, alla luce di azioni analoghe precedentemente compiute da sedicenti "studenti antifascisti".

Gli antefatti

Interrogati dagli inquirenti nei giorni successivi alla vicenda, i ragazzi di Azione Studentesca coinvolti nella rissa hanno infatti ricordato alcuni antefatti: il 9 febbraio precedente alcuni adolescenti di destra sarebbero stati picchiati davanti ad un altro liceo fiorentino, il Pascoli, da alcuni membri dei collettivi incappucciati e armati di cinghie. E anche la stessa scazzottata dinanzi al Michelangiolo sarebbe stata propiziata dal successivo tentativo degli antagonisti di estrema sinistra di proibire l'iniziativa di volantinaggio che stava portando avanti Azione Studentesca, con tanto di minacce e volantini strappati e requisiti. Le indagini stanno andando avanti da tempo, ma a riportare indirettamente in auge l'argomento è stato nelle scorse ore Ernesto Pellecchia, direttore dell'Ufficio regionale scolastico toscano. Il dirigente, intervenuto a margine del convegno “Dal nido gratuito alla parità scolastica - la bellezza delle opere che educano” ha esordito condannando l'accaduto ed auspicando che fatti del genere non si verifichino mai più.

Le parole del direttore e la "coda di paglia" della sinistra

Memore però delle numerose alzate di scudi che seguirono l'episodio (fra le quali figurava quella di Annalisa Savino, preside con un passato "dem") si è detto rammaricato delle strumentalizzazioni che si sarebbero verificate sul tema, colpevoli a suo avviso di aver innalzato ulteriormente la tensione invece che smorzarla. "C'è stata una certa strumentalizzazione di un episodio che è criticabile e disdicevole - la sua considerazione, raccolta dal quotidiano La Nazione - anziché lavorare per tranquillizzare il contesto, abbiamo assistito ad azioni ed iniziative tese ad alimentare la polemica”. Un discorso che potrebbe in teoria riguardare entrambi gli schieramenti. Eppure, le uniche reazioni stizzite sono arrivate esclusivamente dal PD e dalla CGIL: il deputato "dem" Emiliano Fossi ha giudicato le sue parole "inaccettabili", non risparmiandogli critiche. E lo stesso ha fatto Pasquale Cuomo, segretario generale FLC CGIL Firenze. L'argomento sembra insomma ancora tabù, a quasi un tre mesi dai fatti.

E non tutti vogliono evidentemente mettersi alle spalle l'episodio, riportando la calma in via definitiva e scongiurando eventuali episodi analoghi.

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