Liceo occupato, sono 230 gli studenti sospesi

Dieci giorni di occupazione, quasi 10mila euro di danni e 230 studenti sospesi è il bilancio di quanto successo al liceo Mamiani della Capitale

Liceo occupato, sono 230 gli studenti sospesi

Da ottobre a oggi sono stati occupati circa 30 istituti romani dagli studenti. I motivi sono i più svariati e visto la condizione edilizia - tetti che crollano, riscaldamenti non funzionanti, misure di sicurezza non a norma e via dicendo - in cui versano la stragrande maggioranza di questi, se i motivi delle proteste fossero quelli verrebbe quasi da simpatizzare per gli studenti. Il problema, però, è il come vengono utilizzati gli spazi delle scuole una volta occupate.

A finire nell'occhio del ciclone, questa volta, è stato il liceo Mamiani, situato nel quartiere Prati. L'occupazione ha avuto inizio lo scorso 8 novembre ed è durata ben 10 giorni, fino al 18 dello stesso mese. Stando a quanto riporta la preside, Tiziana Sallusti, al Corriere della Sera, il bilancio dei danni causati durante l'occupazione ammonterebbe a 9.600 euro. Una cifra non da poco che sarebbe lievitata a causa di: scritte sui muri, videoproiettori buttati nei corridoi e i bagni devastati. Sarebbero anche state divelte le porte dei primi del Novecento e danneggiato un fregio barocco presente all'ingresso.

I rappresentanti d'istituto, quelli che non hanno occupato, avrebbero però fatto presente alla preside che prima di accusare e di conseguenza sanzionare gli studenti bisognerebbe assicurarsi che "i danni risalgano al periodo di occupazione". La preside, però, è sicura e dopo aver fatto 37 consigli di classe ai quali hanno partecipato genitori, docenti e rappresentanti ha deciso di applicare quanto previsto dalle norme: 230 alunni su 1.200 sono stati sospesi con un massimo di quattro giorni a seconda della gravità dei comportamenti accertati.

Stando a quanto riporta la preside dell'istituto chi si è maggiormente lamentato delle sanzioni non sarebbero stati gli studenti che, anzi, non avrebbero fatto una piega ben coscienti delle loro azioni, ma le famiglie, in particolar modo quelle dei maturandi. "Vorrei rassicurarli che il voto di condotta non inficia la didattica - ha spiegato la preside -. Tra gli occupanti ci sono ragazzi con la media del nove, che spero manterranno".

In merito ai danni spiega che la spesa verrà ripartita tra i partecipanti all'occupazione: 41 euro a testa. Due anni fa, spiega Sallusti, i costi sono stati maggiori, si è arrivati a 102 euro a persona. "Il nostro è un liceo storico. Per riparare una porta rotta e il fregio barocco dobbiamo chiamare un artigiano. Le nostre pareti sono lunghe da sei a dodici metri, per ripulirle dalle scritte serve una ditta".

Responsabilità e sanzioni

Ovviamente la preside è stata accusata di punizioni sommarie ma lei ribatte: "Sono andata classe per classe e ho chiesto a ognuno dei ragazzi che avevamo visto durante l'occupazione se avesse partecipato. Per me la loro parola conta, la maggior parte si è autodichiarata". Per quanto riguarda i giorni di sospensione, invece, la dirigenza scolastica ha deciso di essere più severa con i ragazzi più grandi e indulgente con i "primini". "Abbiamo ritenuto che la responsabilità degli organizzatori fosse maggiore rispetto a chi ha partecipato ai dieci giorni di dibattiti e feste fino all'alba.

La sanzione massima che abbiamo applicato a una novantina di ragazzi è stata quattro giorni di sospensione, tre a scuola e uno a casa. Per gli altri - conclude - ci siamo limitati a due giorni e siamo stati più indulgenti con i 14enni, che magari erano soltanto curiosi e meno consapevoli".

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