Spunta una nuova lista degli stupri, e stavolta il caso è accaduto in un altro liceo di Roma. Dopo la terribile vicenda verificatasi al liceo statale Giulio Cesare, sempre nella Capitale, è la volta del liceo Carducci in via Asmara, nel quartiere Aficano. Il modus operandi è lo stesso: sulle piastrelle di un bagno degli studenti - nello specifico, il bagno al terzo piano - sono apparse delle scritte che ricordano molto quelle già viste al Giulio Cesare.
A denunciare la situazione è stata la Rete degli studenti. "Sono due le scritte, e su una di queste erano riportati i nomi di due ragazze che poi sono stati cancellati, a pennarello, dagli stessi autori. Non è la prima volta che all'interno del Carducci si verificano episodi del genere, a partire da alcuni docenti che all'interno delle classi si permettono di prendere posizioni in avversione all'aborto e all'emancipazione lavorativa della donna; oppure studenti che si permettono di usare insulti pesantemente denigratori di matrice maschilista contro le studentesse stesse, attaccando i loro corpi e la loro sessualità", spiegano i rappresentanti della rete studentesca.
Questa triste storia è cominciata verso la fine del mese di novembre, quando le prime scritte sono state trovate nei bagni maschili del Liceo Giulio Cesare. In quel caso si faceva riferimento a una scritta, tracciata in pennarello rosso, che riportava la dicitura "lista stupri". Facevano poi seguito i nomi e cognomi di otto studentesse e uno studente. A denunciare, in questo caso, furono i rappresentanti degli studenti e i ragazzi del collettivo studentesco "Zero Alibi". La Procura di Roma ha ovviamente aperto un'inchiesta per istigazione a delinquere finalizzata alla violenza sessuale. Poco tempo dopo, un episodio analogo è stato denunciato in un liceo scientifico di Lucca.
Ecco che ora si torna a Roma, al liceo Carducci. "Ancora una volta la violenza di genere viene sbeffeggiata, denigrata o ancora peggio glorificata. Non sono ragazzate, ma sintomi della società patriarcale e machista in cui i cosiddetti 'bravi ragazzi' nascono, crescono e su cui si adagiano.
Siamo stanche di essere ridotte ad una lista su un muro, come forma di scherzo o di minaccia", tuonano dal collettivo Asmara. "Pretendiamo un cambiamento, lo vogliamo reale ed imminente", ha affermato Bianca Piergentili, coordinatrice della Rete studenti medi del Lazio, come riportato da Ansa.