Cronaca locale

La dimettono dall'ospedale ma l'ambulanza porta a casa un'altra donna: errore choc a Monza

I barellieri non hanno dato ascolto all'anziana affidata loro in ospedale, la quale aveva provato in ogni modo a spiegare l'errore

La dimettono dall'ospedale ma l'ambulanza porta a casa un'altra donna: errore choc a Monza

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Un episodio che ha dell'incredibile, quello avvenuto qualche giorno fa a Monza, quando una donna, che attendeva il ritorno a casa della madre dall'ospedale, si è resa conto che nell'ambulanza c'era un'altra persona.

Quest'ultima, un'anziana sulla settantina, aveva in realtà provato a spiegare agli operatori che c'era stato uno scambio di paziente: "Non sono Luisella, io mi chiamo Maria, e quella non è casa mia". Tutto inutile, dato che i barellieri erano convinti del fatto che la signora fosse semplicemente in stato confusionale per via del ricovero e non ricordasse nulla. Invece l'anziana aveva ragione.

Quando la presunta figlia della paziente è andata ad accogliere la madre, si è resa subito conto dell'errore fatto dal personale dell'ambulanza. "Immagini lo choc", racconta quest'ultima a Il Giorno, "quella donna che avevano appena riportato a casa non era mia mamma. Era un'altra povera donna”.

La signora Monica spiega al quotidiano ciò che è accaduto dopo le dimissioni della madre dall'ospedale Bassini di Cinisello Balsamo."Mia mamma non sta tanto bene, ha 79 anni, e quando ha avuto uno dei suoi episodi di malessere, ho chiamato l’ospedale Bassini, dove era già stata ricoverata e dove avevano già le sue cartelle cliniche", racconta. "Ho portato mia madre alle 16 circa e le hanno fatto gli esami del sangue: i valori erano sballati, ma alle 23.30 il medico ci ha informato che avevano deciso di dimetterla e che bisognava ripetere gli esami una settimana più tardi per monitorarla", precisa ancora.

Essendo la paziente allettata, si è reso ovviamente necessario il trasporto in ambulanza: Monica, dietro suggerimento del personale dell'ospedale, sceglie di appoggiarsi a una ditta privata e fa ritorno a casa in attesa dell'arrivo della madre. Su quell'ambulanza, tuttavia, viene caricata un'altra paziente, anch'essa anziana e coi capelli bianchi. Quest'ultima cerca di avvisare invano i barellieri dello scambio di persona. Il sospetto di un errore si insinua presto anche nella mente di Monica: "Durante il trasporto mi hanno chiamata dall’ambulanza sostenendo che mia madre stava dando dati non corretti e chiedendo a me". I sospetti si rivelano fondati, dato che a tornare a casa non è la madre bensì un'altra anziana donna.

Compreso l'errore, i barellieri fanno ritorno all'ospedale e recuperano la paziente giusta. "Credo che non racconterò quanto accaduto a mia madre per non spaventarla. Dell’altra donna non ho saputo più nulla", dichiara Monica, che poco dopo riceve una telefonata di scuse dal nosocomio. "Verso l’una e mezza il medico mi ha chiamato a scusarsi a nome dell’ospedale, ha detto che cose del genere non dovrebbero accadere".

Nonostante l'errore, tuttavia, la tariffa per il trasporto è stata pagata integralmente, "perché dal loro punto di vista non c’erano stati errori, avevano portato a casa la donna che gli era stata consegnata".

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