
Grave episodio a Milano, dove un 32enne è stato oggetto di un'aggressione di gruppo ad opera almeno di una decina di persone: accoltellato in varie parti del corpo, l'uomo si trova ora ricoverato in gravi condizioni all'ospedale Niguarda.
Secondo le poche notizie fatte filtrare finora dalle autorità, tuttora impegnate nelle indagini per ricostruire l'esatta dinamica della vicenda e identificare i responsabili, i fatti si sono verificati nella notte tra sabato 20 e domenica 21 settembre. È all'incirca l'una, quando la vittima un egiziano di 32 anni, si trova a passare per via Pellizza da Volpedo, una traversa di via Monte Rosa in zona Amendola. L'uomo in quel momento si era in compagnia di due connazionali.
Il raid sarebbe scattato improvvisamente, quando un gruppo composto da una decina di individui si è scagliato contro il 32enne: stando alle prime ricostruzioni, tra gli aggressori ci sarebbero stati dagli albanesi e dei nordafricani. Per il momento restano ignote le motivazioni alla base dell'incursione armata, fatto sta che l'egiziano viene accerchiato e accoltellato: ferito da diversi fendenti, finisce a terra, mentre i suoi aggressori fuggono rapidamente dal posto facendo perdere le loro tracce.
I presenti contattano il 112, segnalando una sparatoria, ipotesi successivamente accantonata dal momento che la vittima non presentava ferite di arma da fuoco e gli inquirenti non hanno rinvenuto sul posto neppure un bossolo. I sanitari dell'Areu giungono in via Pellizza da Volpedo a sirene spiegate e prestano soccorso all'egiziano, che viene trasportato al pronto soccorso del Niguarda di Milano in codice rosso: secondo quanto riportato nei bollettini medici, tuttavia, il 32enne non è in pericolo di vita.
Oltre all'ambulanza sul luogo dell'aggressione si sono precipitati anche i carabinieri, che hanno avviato le indagini e interrogato i presenti, a partire dai due connazionali che si trovavano in compagnia della vittima, le uniche persone presenti oltre al 32enne al momento dell'arrivo delle forze dell'ordine: entrambi sono risultati illesi.
Il compito di effettuare i rilievi e ricercare eventuali ulteriori prove per far luce sulla vicenda è stato affidato agli uomini della Sezione investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo di via Moscova.La speranza ora per gli inquirenti è quella di poter fare affidamento sulle immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza installate nelle vicinanze del luogo in cui è avvenuto il raid.