Cronaca locale

Bomba di grandine su Milano: ecco perché si è sviluppato il violento temporale

Il super temporale che ha colpito Milano mercoledì notte con tantissima pioggia, fulminazioni e grandinate ha delle cause ben precise: ecco la spiegazione dell'esperto

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Il fortissimo temporale notturno che ha preso in pieno la città di Milano tra il 4 e il 5 luglio, imbiancando le strade con grossi chicchi di grandine oltre alla "bomba d'acqua" che ha fatto cadere, in pochissimo tempo, quasi 40 mm di pioggia, ha cause scatenanti ben precise. Derivano, innanzitutto, dall'enorme quantità di calore "latente" e umidità che durante il periodo estivo si accumulano su aree come la Valpadana pronti ad accendersi appena c'è una miccia che le innesca.

Ecco cosa è successo

La spiegazione tecnica l'ha fornita il meteorologo Mattia Gussoni de Ilmeteo.it spiegando che, specialmente nel trimestre estivo, questi temporali di inaudita violenza scaricano tutta la loro energia in spazi circoscritti e in poco tempo. "Già da lunedì c’era una grande energia potenziale in gioco, caldo umido e afa, che sono il carburante di cui si nutrono i temporali estivi. Eventi difficili da prevedere, soprattutto rispetto alla loro localizzazione precisa", ha dichiarato al Corriere. Questa enorme energia in gioco è stata la miccia che ha fatto sviluppare il temporale che, soltanto in tre ore, ha fatto cadere tutta la pioggia che mediamente si accumula nel capoluogo lombardo nei primi 14 giorni di luglio.

Quando si parla di "energia potenziale" si intende la possibilità che, nell'atmosfera, a determinate condizioni si possono sviluppare fenomeni intensi. Da molti giorni, ormai, le regioni settentrionali sono il bersaglio preferito di un'area instabile che gravita sul Centro Europa e che, di tanto in tanto, invia aria fresca in quota. Il problema ulteriore è che, durante il periodo estivo, una giornata soleggiata fa aumentare le temperature portandole anche al di sopra dei 30-32 gradi e quel calore, di notte, non riesce a dissolversi immediatamente con un colpo di bacchetta magica. Ecco che, quindi, il fresco e l'instabilità in quota sui cieli di Milano hanno creato le condizioni ad hoc affinché ci fosse il super temporale che ha tenuto svegli i milanesi fino a notte inoltrata.

"Martedì notte il vento ha raggiunto la velocità di 45 chilometri orari", ha spiegato Gussoni, con danni e qualche disagio. Anche in questo caso ci siamo trovati di fronte a un temporale da manuale: come in molti sapranno, l'avvicinarsi di un'area temporalesca provoca un notevole rinforzo del vento che può persistere anche durante il nubifragio, esattamente come è accaduto sul capoluogo. Come se nulla fosse accaduto, poi, la città si è risvegliata con cielo terso e limpido anche se le piogge e gli acquazzoni non sono mancati nemmeno questa mattina, giovedì 6 luglio.

A parte la giornata odierna, però, anche la Lombardia vivrà un'ondata di aria calda in arrivo come abbiamo visto sul Giornale.it: punte fino a 34-36°C saranno di casa nei prossimi giorni ma non si arriverà ai valori previsti per Sardegna, Sicilia e Sud Italia. Dalla metà della settimana prossima, però, se il flusso atlantico dovesse riuscire a sfiorare il Nord Italia, bisognerà stare attenti a nuovi potenziali forti temporali che potranno colpire, a macchia di leopardo, alcune località.

Il motivo è sempre lo stesso: se nei bassi strati si accumula una notevole quantità di calore ed energia potenziale, al primo cenno di instabilità alle quote superiori dell'atmosferta i fenomeni a essi associati potranno essere di forte intensità.

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