Cronaca locale

Milano, tentato stupro in casa: l'aggressore era una promessa del basket

Lo scorso mercoledì Tochi C.O. si è introdotto in casa di una dottoressa, in via Washington a Milano, e ha tentato di stuprarla. Dalla laurea in Economia al sogno mancato nell'Nba: chi è l'aggressore

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Lo scorso mercoledì pomeriggio, Tochi C.O. - un cittadino statunitense di 29 anni - si è intrufolato nell'appartamento di una dottoressa 43enne, in via Washington a Milano, e ha tentato di stuprarla. Fermato dal vicino di casa 94enne della vittima, che lo ha tenuto sotto tiro con una scacciacani fino all'arrivo dei carabinieri, l'aggressore ora si trova recluso nel carcere di San Vittore. Stando a quanto riporta il Corriere.it, l'indagato - oltre che per tentata violenza sessuale è accusato anche di rapina e lesioni - era una giovane promessa del basket, la cui carriera si è interrotta ad un passo dal sogno dell'Nba.

Chi è l'aggressore

Sette anni fa, Tochi C.O. aveva cominciato il suo percorso da modesto giocatore di basket. Per un periodo ha militato tra le file dei "Blues" del Whitman College, nello Stato di Washington, di cui successivamente era diventato il capitano. Nel 2016 aveva contribuito a portare la sua squadra tra le semifinaliste regionali del prestigioso torneo universitario Ncca. Da qui il sogno del grande salto nell'Nba: sogno che, però, si è infranto quando non sono arrivate offerte. A quel punto, Tochi si è gettato a capofitto negli studi conseguendo una laurea in Economia, un master in Learning technologies e l'altro in Finanza. Proprio durante gli anni univesitari, riporta ancora il Corriere, si sarebbero manifestati anche i primi disturbi psichici per quali pare fosse tuttora in terapia.

"Non ricordo nulla"

Secondo la ricostruzione degli investigatori, la scorsa settimana, il 29enne si trovava con la sorella a Roma per partecipare ad un matrimonio. Poi dalla Capitale è partito da solo alla volta di Milano, ultima tappa prima di raggiungere l'aeroporto di Venezia e imbarcarsi su un volo diretto a Los Angeles. Durante quei giorni ha interrotto i contatti con la famiglia, al punto che la fidanzata ne ha denunciato la scomparsa.

Quando è stato interrogato sull'aggressione di via Washington, subito dopo il fermo, il 29enne ha detto di non ricordare nulla: "Non ricordo di aver assalito una persona, - le sue parole - ricordo invece di essere stato io attaccato. Sono entrato in quel palazzo pensando che fosse la stazione dei treni". Oggi, nella sala colloqui del carcere di San Vittore, incontrerà il padre arrivato in Italia dagli Stati Uniti.

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