Critica il gay pride: "Giardini frequentati dai bimbi". E la minacciano: "A morte!"

Consigliera di Fratelli d'Italia vittima di attacco hacker. Poi le minacce di morte su Facebook: "A morte" e "Gli omofobi fascisti stanno meglio appesi"

Critica il gay pride: "Giardini frequentati dai bimbi". E la minacciano: "A morte!"

Aveva auspicato che il gay pride che avrà luogo per le vie di Piacenza fra tre mesi possa coniugare il diritto dei manifestanti di esprimere le proprie idee con quello dei passanti (soprattutto dei più piccoli) di non dover assistere ad iniziative eccessivamente provocatorie. E per tutta risposta, nelle ore successive alla presa di posizione le è stato hackerato il profilo Facebook e le sarebbero pervenute una serie di minacce di morte. Questo è quanto avvenuto a Sara Soresi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Piacenza vittima di un attacco hacker.

Tutto sarebbe iniziato lo scorso 15 febbraio, quando la diretta interessata aveva espresso un opinione sullo svolgimento della prossima parata. "Apprendo che il 27 maggio si terrà a Piacenza il gay pride e pare dovrebbe partire e fare ritorno ai Giardini Margherita - il suo commento, in una nota - i giardini sono frequentati da tanti bambini. Spero che almeno sia tenuto adeguato contegno, onde evitare spiacevoli lamentele, evitando qualche carnevalata che a mio avviso non giocherebbe nemmeno a favore dei partecipanti". Un'opinione che non tutti devono aver gradito. Tant'è che nei giorni successivi alla pubblicazione del suo post sui social network, qualcuno ha hackerato la sua pagina Facebook, indirizzandole messaggi minatori. Stando a quanto riportato dalla stampa locale sarebbe persino comparsa una sua foto a testa in giù, poi rimossa: "Gli omofobi fascisti stanno meglio a testa in giù. Arriva più sangue al cervello", la didascalia. "A morte" recitava invece un altro messaggio, decisamente più sintetico.

Soresi è riuscita a rientrare in possesso del proprio profilo social solo nelle scorse ore e ha annunciato l'intenzione di sporgere denuncia contro ignoti. L'ipotesi al momento più concreta è che l'azione possa esser stata portata avanti da attivisti Lgbt delle frange più estremiste o da militanti della sinistra extra-parlamentare. Anche se, per dovere di cronaca, va detto che l'Arcigay Piacenza Lambda ha preso le distanze dall'accaduto, condannando il gesto e manifestando solidarietà all'esponente piacentina di FdI. La quale, dal canto suo, non si è detta intimidita."Preoccupata per le minacce? No, più che altro infastidita. Magari sbaglio, ma credo che questi attacchi non abbiano un seguito.

Quando ho iniziato a fare politica sapevo che il fatto di espormi mi avrebbe reso bersaglio di questo tipo di violenza - ha dichiarato la diretta interessata al sito web PiacenzaDiario - penso però che chi mi ha votata si aspetti che tutto ciò non mi fermi e che io continui a portare avanti le mie idee e quelle di chi rappresento”.

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