Cronaca locale

Neonata nella culla termica in chiesa. Il prete: "Un dono di Natale"

La piccola verrà chiamata Maria Grazia, come la Madonna. Il primo a stringerla tra le braccia è stato il sacerdote Antonio Ruccia, avvertito sul telefonino dal sensore

Neonata nella culla termica in chiesa. Il prete: "Un dono di Natale"

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Neonata lasciata nella culla termica in chiesa. Il prete: "Il mio cuore ha scalpitato"

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Erano tre anni che il sensore della culla termica della chiesa San Giovanni Battista di Bari non si attivava. Questa mattina, alle 7.20, il cellulare del sacerdote Antonio Ruccia è squillato con la suoneria dedicata. Il prete del quartiere Poggiofranco si è precipitato in parrocchia e ha preso tra le braccia una neonata. Contemporaneamente il sensore della culla aveva allertato anche il primario di Neonatologia del Policlinico di Bari Nicola Laforgia che ha inviato un'ambulanza sul posto. La piccola è in buone condizioni di salute ed è ora ricoverata nel reparto del nosocomio barese per accertamenti.

Il ritrovamento

Il nome che le verrà dato è Maria Grazia. "Quando i carabinieri mi hanno chiesto come volessi chiamarla - ha dichiarato don Antonio - ho risposto d'istinto Maria Grazia, come la Madonna che spero accompagni questa piccina per tutta la vita". La neonata sembra essere stata lasciata con molta discrezione nella culla. "Neppure la portiera del palazzo che guarda il gabbiotto con la culla si è accorta di qualcosa", ha riferito il sacerdote evidenziando che "per due giorni ho trovato la culla aperta. Può significare tutto o nulla, ma immagino il coraggio e il dolore di chi ha lasciato la piccola". Come da prassi, don Antonio ha sporto denuncia e si aprirà, come da prassi, un procedimento al Tribunale per i minorenni.

Il precedente

"Stavolta, rispetto a tre anni fa - ha continuato il prete - è stata peggio per agitazione e gioia: quando ho sentito squillare il cellulare che mi avvisava che nella culla termica c'era qualcosa il mio cuore ha cominciato a scalpitare. Quella piccola, a pochi giorni dal Natale del nostro Signore, mi ha fatto un dono: è come se fossi venuto di nuovo al mondo". Don Antonio ha raccontato che la neonata piangeva come un ossesso e indossava una tutina di colore verde, uno smanicato rosa e un cappellino."Accanto a lei non c'era altro: non un biglietto, non un cambio", ha evidenziato il sacerdote, ricordando quanto accaduto nel luglio 2020 quando nella culla per la prima volta, fu lasciato un neonato. "Allora accanto a lui c'era un biglietto su cui erano scritti il nome e altre indicazioni sulla sua salute. Questa volta nulla", ha detto.

La culla termica

Lo strumento a disposizione della chiesa San Giovanni Battista è molto efficace. Si tratta di una culla riscaldata, dotata di sensori. Quando il neonato vi viene posto si attiva un allarme collegato con l’ospedale Policlinico di Bari. Sarà poi cura del reparto di Neonatologia intervenire. La culla è stata posta in un locale parrocchiale appositamente allestito e facilmente accessibile, che permette di lasciare il neonato in pieno anonimato. È il frutto della generosità dei parrocchiani ed è la prima nella regione.

La Puglia – secondo i dati Istat 2012 – è terza in Italia per tasso di abortività tra le minorenni ed è, in base ai dati preliminari del 2013 del ministero della Salute, prima al Sud.

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