"Nessuna autorizzazione". Ma il centro sociale bivacca (e la sinistra tace)

Il centro sociale Cpa di Firenze festeggia 34 anni di occupazione abusiva con una manifestazione "non autorizzata". A Firenze la denuncia della Lega: "Schiaffo alla legalità"

"Nessuna autorizzazione". Ma il centro sociale bivacca (e la sinistra tace)
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Tra banchetti da mercato, musica dal vivo e tavoloni per desinare, hanno bivaccato dal pomeriggio fino a sera. "Il modo migliore per festeggiare 34 anni di occupazione". Abusiva, ovviamente. A Firenze i simpatizzanti del centro sociale Cpa hanno celebrato così la loro presenza autogestita sul territorio. Peccato che, secondo quanto denuncia la Lega, pure quella manifestazione non fosse autorizzata. Nel capoluogo toscano il Carroccio ha sollevato il caso e ora pretende chiarimenti da Palazzo Vecchio. "Non è normale che a Firenze si siano tenute un mercato e una cena abusive e il sindaco non dica un bel niente. Che figura ci facciamo?", ha lamentato il capogruppo e segretario provinciale leghista Federico Bussolin, che già alla vigilia dell'evento del 16 settembre scorso aveva posto il tema dei permessi.

Ebbene, secondo i riscontri avuti dal partito salviniano, quelle autorizzazioni necessarie non ci sono state. "L'Amministrazione, attraverso il vicesindaco Bettini, ci dice oggi che non ha rilasciato alcun permesso ma che per questo 'la municipale è stata allertata'. È questo lo spirito di difesa della legalità tanto paventato da Nardella? Quali sarebbero i risultati di questa allerta?", attacca ora Bussolin. Contattato da ilGiornale.it, l'esponente leghista spiega che - stando alle sue verifiche - nemmeno la questura fiorentina avrebbe concesso alcuna autorizzazione. E vi sono anche legittimi dubbi relativi alla "cena in piazza", come l'hanno definita gli stessi organizzatori, iniziata alle ore 20. "Avevano l'attestato Haccp per la somministrazione di alimenti? Non credo...", chiosa ancora il capogruppo del Carroccio.

Come mai, dunque, i ragazzi del centro sociale Cpa si sono intrettenuti per ore con tavoli, musica e banchetti senza che nessuno dicesse nulla? "Tradizionalmente, sul tema della libertà di manifestazione non si chiedono autorizzazioni ma si fa un preavviso e, laddove si ravvisino motivi di impedimento, gli organizzatori vengono avvisati", ci dice Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune, che nei giorni scorsi aveva accusato il Carroccio di promuovere una "crociata contro la socialità". Ma il punto è che nell'evento di piazza Elia Dalla Costa ci fossero "banchi di mercato" e pure una cena per la quale si consigliava addirittura la prenotazione tramite WhatsApp. Tutte attività che avrebbero richiesto quantomeno un'approvazione da parte delle autorità. "Ci dicono che è stata allertata la municipale ma vorremmo capire cosa abbia comportato questo", osserva polemico il leghista Bussolin.

E ora la polemica del partito di Salvini è tutta politica e indirizzata verso Palazzo Vecchio, dal quale non è ancora arrivata una presa di posizione ufficiale. "Questa passività di Nardella non è un dispetto alla Lega, è una mancanza di rispetto a commercianti e cittadini perbene che, per queste iniziative, pagano le tasse e rispettano tutte le leggi. La mancata presa di posizione di Nardella è uno schiaffo alla legalità", attacca la Lega.

Il centro sociale Cpa, lo ricordiamo, era già balzato ai disonori delle cronache per l'esposizione delle bandiere della Jugoslavia di Tito proprio nel giorno del ricordo, in cui l'Italia ricorda il massacro delle Foibe. L'ulteriore scandalo è il fatto che da anni il Cpa occupi abusivamente un palazzo di proprietà comunale.

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