"No al fossile", blitz degli attivisti per il clima all'Altare della Patria

L'intervento delle forze dell'ordine poco dopo l'esposizione dello striscione. "Ci hanno trascinati provocandoci lividi", si sono lamentati i rimostranti

"No al fossile", blitz degli attivisti per il clima all'Altare della Patria
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Hanno scelto l'Altare della Patria a Roma per dare massima visibilità all'ennesima protesta per il clima: così gli attivisti di Extinction Rebellion sono saliti sul celebre monumento in Piazza Venezia, appendendovi uno striscione e incatenandosi per attaccare il ricorso alle fonti energetiche fossili.

I rimostranti sono entrati in azione intorno a mezzogiorno, attirando l'attenzione dei numerosi cittadini e delle centinaia di turisti che affollavano le vie del centro della Capitale. Una volta raggiunta la sommità dell'Altare della Patria, i membri di Extinction Rebellion hanno srotolato un ampio striscione recante la scritta "Basta vittime climatiche sull'altare del profitto: no al fossile". L'affondo è quindi ancora una volta contro il governo e la politica di finanziamento all'industria dei combustibili fossili, secondo gli attivisti responsabile del fenomeno dell'emergenza climatica.

Dopo qualche minuto, il celebre monumento è stato raggiunto anche dalle forze dell'ordine e da alcuni militari già impegnati nelle quotidiane operazioni di pattugliamento del territorio. Fermati, i membri di Extinction Rebellion sono stati fatti allontanare dall'Altare della Patria e quindi condotti presso il Commissario Trevi di Roma per le consuete operazioni di identificazione: "Ci hanno trascinati provocandoci lividi", si sono successivamente lamentati i rimostranti.

Il comunicato

Il blitz è stato rivendicato dal gruppo anche sulla propria pagina Fecebook. "Basta vittime climatiche", esordisce il breve comunicato. "Un grande striscione è stato appeso questa mattina sull’Altare della Patria: "Basta vittime climatiche sull'altare del profitto: NO al fossile".

"Negli ultimi giorni, la temperatura globale della Terra ha continuato a salire bruciando tre record consecutivi", prosegue il post, "il territorio nazionale, in particolare, è uno delle aree europee che subiscono più di tutti le conseguenze della crisi ecoclimatica, con aumenti della temperatura più del doppio rispetto alla media globale"..

"Nonostante questa situazione inquietante", scrivono ancora gli attivisti, "l’Italia è il sesto Paese al mondo per finanziamenti all'industria dei combustibili fossili. L’attuale governo Meloni, inoltre, sta puntando tutto sul gas fossile, con l'obiettivo dichiarato di trasformare l'Italia in uno hub internazionale del gas".

"Proprio nel luogo in cui si celebrano le vittime dei conflitti mondiali del Novecento e l'Unità d'Italia, Extinction Rebellion sceglie oggi di portare l'attenzione sulle inevitabili vittime, presenti e future, del collasso ecoclimatico.È il momento di pretendere il cambiamento necessario: entra in Ribellione!", conclude la nota di Extinction Rebellion.

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