Cronaca locale

Palazzina Liberty abbattuta. Ma ora il Comune stoppa il nuovo progetto

Macerie e polvere restano della palazzina Liberty del 1926 di via Crema, abbattuta per far spazio a un palazzo di 7 piani che, però, è stato bloccato dal Comune di Milano

Screenshot Google Maps
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Milano ha perso un altro dei suoi tesori di origine Liberty, la palazzina di via Crema a due passi da Porta Romana, eretta nel 1926, e che potrebbe essere stata la residenza del generale Carlo Badoglio. Una costruzione di rilievo architettonico che avrebbe compiuto a breve 100 anni e che non risultava, però, nel novero dei beni tutelati dalla Soprintendenza. Per questo motivo, circa un anno fa, la proprietà l'ha potuta abbattere completamente, tra le proteste dei residenti del luogo, particolarmente affezionati a quella casa. Anche perché, al posto di una elegante palazzina classica di gusto raffinato sarebbe dovuto sorgere un palazzo moderno a sette piani.

Ma il condizionale è d'obbligo, perché ora il Comune di Milano ha deciso di bloccarne la costruzione, in quanto "la soluzione presentata era in discostamento alla norma morfologica e quindi non presentabile". Così rivela un nuovo articolo pubblicato da la Repubblica, che ripercorre gli ultimi fatti e spiega quale sia attualmente la situazione di quello che, per ora, è un cantiere fermo. Lo scorso gennaio, la procura di Milano ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per abuso edilizio. La commissione comunale che ha imposto lo stop ha spiegato che dalla presentazione del progetto preliminare, al quale era stato dato oggettivamente parere favorevole, "è intercorso un periodo di tempo tale da far mutare il contesto fisico e culturale di riferimento, a partire dalla presentazione del progetto di pedonalizzazione di via Crema e piazza Trento".

Un cambiamento che a detta della commissione ora porta a un inevitabile parere negativo per il progetto, in quanto la stessa, allo stato attuale, ritiene che "siano emerse nuove priorità per via Crema, di cui i progetti che insistono su di essa dovranno tenere conto". L'attuale progettazione, infatti, prevede che via Crema diventi un'arteria di collegamento primaria tra Porta Romana e l’ex scalo ferroviario, pertanto ogni nuova realizzazione dovrà essere tener conto dei cambiamenti. Ma, intanto, la palazzina del 1926 è stata abbattuta e un altro pezzo di storia di Milano è andata persa per sempre. Il progetto iniziale dovrà essere modificato e rimodulato e non si conoscono le tempistiche.

Di quel che è era uno dei vanti del quartiere non restano che macerie e polvere, un cratere a unica testimonianza di una struttura che si sarebbe potuta recuperare e, invece, rimarrà solo nelle fotografie e nei ricordi.

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