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Cibo e letto gratis per i clandestini, la nuova trovata targata Pd

I migranti transitori, ovvero coloro che si muovono in Italia illegalmente potranno fermarsi per 2 giorni nel nuovo centro milanese per dormire, mangiare e rifocillarsi prima di ripartire. Senza nessuna segnalazione alle forze dell'ordine

Cibo e letto gratis per i clandestini, la nuova trovata targata Pd
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Un centro dedicato ai migranti in transito, coloro che entrano in Italia illegalmente, i clandestini: ecco la nuova trovata milanese della giunta Pd a guida Sala. Per queste persone è stato riservato il privilegio di essere accolte per due giorni - non di più per non rischiare l’accusa di favoreggiamento all’immigrazione clandestina - con i fondi europei destinati alle persone in condizioni di estrema indigenza.

L’amministrazione comunale ha infatti dato il via al progetto “Vite in Transito” che vede in prima fila l’associazione “Senza Margini” che da anni si occupa principalmente dei migranti della rotta balcanica. Un locale del comune in comodato d’uso gratuito in Via San Marco, 20 posti letto, kit igienici cene e colazioni: questo è l’accordo.

Ma a chi è rivolto? Ai clandestini. A tutti quei migranti che, come si legge anche sul sito di una delle associazioni promotrici, arrivano in Italia in modo illegale percorrendo la rotta balcanica, appunto, oppure dalle coste del sud Italia nei bagagliai dei camion. Queste persone vengono reperite dai volontari nella zona della Stazione Centrale di Milano o altre zone critiche della città e portate immediatamente nel nuovo centro, senza passare dalla questura per la prima segnalazione obbligatoria.

IlGiornale.it è entrato in possesso degli atti di questo accordo: "Il periodo massimo di accoglienza è di due giorni", si legge. E ancora: “Chi manifestasse la volontà della richiesta di asilo verrà accompagnato nell’iter amministrativo” che comprende “la prima richiesta di accesso in questura” e il “fotosegnalamento”. Tutti gli altri possono proseguire il loro viaggio. Una pratica che sembrerebbe andare a tutti gli effetti contro il regolamento europeo per cui ogni migrante che arriva in Italia deve essere fotosegnalato al momento dell’arrivo e poi inserito nei percorsi di accoglienza attraverso richiesta di asilo o di protezione internazionale. Coloro che si rifiutano, o che vengono trovati illegali sul territorio, dovrebbero ricevere un foglio di via.

In Italia i migranti irregolari sono migliaia e non è una novità, cioè che stupisce però è un’amministrazione che sembrerebbe tendere la mano all’illegalità. Non solo questi migranti trovati a Milano, città di snodo per le altre mete europee, non vengono immediatamente portati in questura appena trovati, ma gli viene dato, con il benestare del Comune, un posto dove poter riposare e rimettersi in sesto prima di ripartire.

Dal Ministero dell’Interno, fonti che preferiscono rimanere anonime, ci spiegano che “il limite delle 48 ore potrebbe essere l’unico escamotage per non essere eventualmente accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina”.

E chi paga? Da una parte i documenti in possesso de IlGiornale.it rassicurano che “Il Comune non ha nessun onere ed è tutto gestito dalle associazioni di volontariato” ma si scopre invece che gran parte dei fondi utilizzati per coprire questi servizi dedicati ai clandestini derivano dalle risorse europee del PO I FEAD.

In Italia questi fondi, gestiti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, servono principalmente per l’acquisto di beni alimentari, la forniture di materiale scolastico a ragazzi in famiglie disagiate e aiuti alle persone senza dimora e in condizioni di marginalità estrema.

Un quadro ben lontano da migranti illegali che la giunta Sala ha deciso di “ospitare” in attesa che continuino a transitare clandestinamente nelle nostre città.

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