Cronaca locale

Poliziotta uccisa a Roma, il marito ha ascoltato l'omicidio alla radio del 113

“Potrebbe essere mia moglie”, la prima reazione di Adalberto Montanaro dopo aver appreso la notizia della sparatoria di via Rosario Nicolò

Pierpaola Romano (Ore 14)
Pierpaola Romano (Ore 14)

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Poliziotta uccisa a Roma, il marito ha ascoltato l'omicidio alla radio del 113

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Nuovi drammatici dettagli sulla tragedia registrata giovedì mattina a Roma, zona Torraccia, dove la poliziotta Pierpaola Romano è stata uccisa dal collega ed ex amante Massimiliano Carpineti. L’uomo, una decina d’anni più giovane, l’ha freddata con tre colpi di pistola e ha poi puntato contro di sé la pistola d’ordinanza per farla finita. Un dramma che ha scosso la comunità capitolina e che si arricchisce di un doloroso dettaglio: come riportato da Repubblica, il marito Adalberto Montinaro – ispettore di Polizia ai vertici del commissariato di Sant’Ippolito – ha ascoltato il femminicidio della moglie alla radio del 113.

La mattina del primo giugno il coniuge di Pierpaola Romano era in servizio e ha sentito la nota di una poliziotta ferita con tre colpi d’arma da fuoco nell’androne di casa. Nonostante le poche informazioni a disposizione, ha immediatamente contattato la sala operativa: “Potrebbe essere mia moglie, le parole che hanno gelato gli uomini di servizio al 113. La risposta della supposizione è arrivata pochi minuti dopo, con la conferma del ritrovamento del cadavere della moglie.

Colpita dalla malattia – aveva da poco scoperto di avere un tumore al seno – Pierpaola Romano aveva riallacciato i rapporti con il marito dopo un periodo delicato. Da lì la decisione di troncare la relazione con Carpineti, che forse aveva già minacciato la vittima: “Questo non lo sappiamo, ma di certo se avessimo saputo qualcosa noi, saremmo intervenuti senza dubbio”, le parole di un poliziotto di Montecitorio, dove la donna garantiva la sicurezza ormai da qualche anno. Tante le belle parole spese dai colleghi: “Pierpaola era una donna serena, circa un paio di mesi fa era andata in malattia. E non aveva avuto alcun atteggiamento che potesse far presagire quello che adesso stiamo vivendo”.

La relazione tra Pierpaola Romano e il suo carnefice non era un mistero sul posto di lavoro, ma c’era molta discrezione, ha aggiunto un collega: “Ricordo una donna legata al figlio e riservata anche sulla malattia. Ci eravamo sentiti a Pasqua, mi aveva inviato un messaggio di auguri ‘Auguri, un abbraccio grande’ mi aveva scritto e io avevo ricambiato”. Mai una parola su Carpineti, mai un atteggiamento violento o di squilibrio psichico da parte sua: “Assolutamente no, mai una sanzione disciplinare che io sapessi. Nessuno di noi riesce a darsi una spiegazione Perché se solo avessimo notato qualcosa lo avremmo fermato, avremmo segnalato tutto ai superiori.

Invece no, lui era un uomo apparentemente tranquillo”.

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