Quell’altalena su cui dondola un’Italia che non ci piace

Un 14enne fa il bullo sull’altalena dei bimbi. Multa dei vigili, ma la mamma difende il figlio (e ti pareva…)

Quell’altalena su cui dondola un’Italia che non ci piace
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Se le cose sono andate effettivamente come descritte dall’Ansa (e non abbiamo motivo per dubitarne) i vigili hanno ragione, il 14enne ha torto e la mamma del 14 ha torto marcio.

I fatti. Siamo in un parco pubblico di Rimini: due vigili urbani (categoria che, a volte, non brilla per elasticità mentale, ma non è questo il caso) nota un 14enne (quindi non propriamente un bimbo) che dondola su un’altalena. E fin qui, nulla di male. Nei parchi spesso capita di vedere addirittura i genitori dilettarsi sulla tavoletta dei ricordi infantili, figuriamoci dunque un ragazzino. Il problema nasce però se, il ragazzino basculante, usa il gioco in maniera impropria, cioè “lanciando pericolosamente il sedile in aria e roteando la catena attorno alla struttura attentando così all’incolumità dei piccoli utenti fruitori dell’area ludica”, come annotato dai vigili con indomito sfoggio di forbito burocratese.

Già, perché dinanzi alla scena teste’ descritta i poliziotti municipali multavano, giustamente, il giamburrasca dondolante, o meglio multavano la madre del monello. La quale, però, invece di chiedere scusa (no, rimproverare il figlio, sarebbe chiedere troppo) diceva: “Ma che problema c’è? Se la rompe, la pago…” e poi telefonava al “marito poliziotto” per far recedere i vigili dal loro intento multatorio. Invano.

La contravvenzione (50 euro) arriva dopo qualche giorno al domicilio della signora “lei non sa chi sono io…” che quindi si rivolge alla stampa locale per “denunciare la scandalosa vicenda”.

Morale della storia: c’è molta Italia in questa storia. E non ci pare l’Italia migliore.

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