
Si aggiungono nuovi orrori alla storia già difficile di una ragazza riuscita a denunciare dopo aver subito anni di abusi da parte di un gruppo giovani di Seminara, paese di poco più di duemila abitanti in provincia di Reggio Calabria. Quei ragazzi, come si è poi saputo dopo, non erano personaggi qualunque: molti di loro, infatti, avevano legami di parentela con esponenti delle cosche della 'ndrangheta.
Nonostante la paura, e le minacce, la ragazza aveva deciso di denunciare insieme a un'altra giovane che aveva subito insieme a lei quei due terribili anni di violenze, derisioni e maltrattamenti. Le conseguenze, tuttavia, sono state tremende. A Seminara, luogo in cui sono avvenuti i fatti, vigeva il silenzio. Solo il coraggio di una delle due vittime, che ha dato l'esempio all'altra, ha portato alla scoperta della verità.
Adesso, a distanza di mesi, sappiamo che una delle giovani è stata aggredita dalla propria famiglia che voleva costringerla a ritirare la denuncia. Un dramma nel dramma, una storia a cui si fatica a credere, ma che ha portato all'arresto di una donna di 78 anni, la nonna della vittima. E a un provvedimento di divieto di avvicinamento nei confronti di uno zio.
Stando a quanto riferito, la protagonista di questa terribile storia è la ragazza di Oppido Mamertina - l'altra vittima degli stupri, invece, è originaria di Seminara. La giovane non avrebbe più avuto pace dopo aver denunciato i rampolli della 'ndrangheta. A darle il tormento sarebbero stati i suoi stessi familiari, che volevano costringerla a ritrattare, forse per paura di ritorsioni. La ricostruzione è agghiacciante. La giovane, ancora minorenne ai tempi degli stupri, è stata minacciata, ricattata e aggredita in ogni modo da alcuni membri della famiglia. Secondo gli inquirenti, il fratello e la sorella di lei l'avrebbero invitata a buttarsi dalla finestra insieme alla madre, unica persona a difenderla. Non solo. I familiari desideravano che venisse visitata da uno psichiatra probabilmente allo scopo di certificare la sua pazzia. Sembra inoltre che la ragazza sia stata frustata a sangue con una corda.
Tutto ciò è stato riscontrato dagli inquierenti, che in questi mesi hanno portato avanti
la loro attività investigativa. Nel corso della giornata di oggi, mercoledì 30 aprile, la nonna della ragazza è stata arrestata, mentre lo zio di 47 anni è stato interdetto dall'avvicinarsi alla giovane.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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