Cronaca locale

Rapine e spaccio di droga: i blitz messi a segno dai carabinieri nel Napoletano e nel Vesuviano

Diverse le azioni dei militari per contrastare i ladri e i clan della camorra che imperversano su tutto il territorio

Rapine e spaccio di droga: i blitz messi a segno dai carabinieri nel Napoletano e nel Vesuviano

Aumentano gli episodi di criminalità nelle aree a nord di Napoli e nel Vesuviano. I carabinieri, negli ultimi giorni, sono dovuti intervenire più volte dopo le segnalazioni dei cittadini. A Giugliano in Campania i militari stanno indagando su una rapina effettuata in via Appia, in un bar all’interno di una pompa di benzina. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti sarebbero stati tre i ladri armati e in passamontagna che hanno preso d’assalto il locale facendosi consegnare l’incasso. A Casandrino, invece, come riporta il quotidiano Napoli Today, i carabinieri di Grumo Nevano sono stati chiamati per due rapine andate a segno. La prima in un bar di via Paolo Borsellino, mentre la seconda in una pizzeria di via Di Pasquale.

Un maxi blitz dei militari, come specifica il quotidiano locale Vesuviolive.it, è andato in porto a Ponticelli, dove sono state arrestate sei persone, di cui tre già in carcere. Le accuse nei loro confronti sono di detenzione illegale di armi ed esplosivi, detenzione di stupefacenti e ricettazione, fatti tutti aggravati dalla finalità di agevolare le attività del clan De Luca-Bossa che rientra nella sfera di influenza del cartello criminale denominato Alleanza di Secondigliano. L’indagine ha permesso alle forze dell’ordine di individuare il mandante e gli esecutori materiali dell’attentato dinamitardo commesso ai danni del clan rivale De Micco-De Martino nel corso del quale sono state danneggiate le vetrate delle abitazioni e tre autovetture.

Nel Vesuviano, infine, i carabinieri di Torre Annunziata hanno fermato diciassette persone indagate per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto in luogo pubblico di armi comuni da sparo.

La loro attività malavitosa era incentrata totalmente nel rione popolare detto dei “Poverelli” a Torre Annunziata.

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