
Un increscioso episodio che nasce da un'incomprensione del responsabile, quello avvenuto a Roma in occasione della mostra "Art Of Play", durante la quale un'attrice vestita da orso è stata presa a pugni da un ignaro visitatore, finendo per questo motivo in ospedale: per lei 60 giorni di prognosi e danni a lungo termine.
Stando a quanto riferito dalle autorità, anche sulla base delle immagini riprese dalle videocamere di sorveglianza installate nell'area in cui si è verificata l'aggressione, il responsabile è un uomo sulla cinquantina. Quest'ultimo, che in quel momento si trovava in compagnia di una donna, ha improvvisamente tirato un pugno contro uno dei pupazzi che si trovavano nell'ampia stanza in cui era appena entrato. All'interno di quello che in realtà era un costume, tuttavia, si trovava un'attrice, centrata in pieno volto dal colpo sferrato dal 50enne.
"È stato come un terremoto", ha spiegato la vittima a Fanpage, "io sono caduta giù e ho iniziato ad urlare. Mi sono molto agitata anche perché sotto al costume da teddy indossavo gli occhiali, che si sarebbero potuti rompere, cosa che fortunatamente non è accaduta". Colto di sorpresa, il visitatore si è immediatamente scusato: "Non sapevo ci fosse dentro una persona, ma non è scritto da nessuna parte!", ha esclamato quest'ultimo visibilmente preoccupato per le conseguenza del pugno sull'attrice.
L'inatteso incidente, che si è verificato lo scorso 13 aprile, ha ovviamente attirato l'attenzione mediatica, facendo emergere delle gravi irregolarità. Stando a quanto dichiarato dalla Cgil, la ragazza che indossava il costume da orso non aveva alcuna copertura assicurativa contrattuale: chi l'aveva assunta si era limitato e riconoscere un contratto di un mese come hostess a fronte invece di un suo impiego per un periodo decisamente più lungo.
Questa situazione ha spinto i sindacati a diffidare il Comune di Roma, gestore dell'area in cui si è svolta la manifestazione, nonché entrambe le aziende che si sono occupate di organizzare l'evento e gestire il personale impiegato."Stipulano spesso contratti di collaborazione coordinata e continuativa, o occasionale, validi soltanto per brevi periodi", precisa la Cgil, "nel giorno in cui è avvenuta l'aggressione, ad esempio, l'attrice non era coperta da alcun contratto".
Peraltro, come denunciato dalla vittima, episodi spiacevoli si erano già verificati in più di un'occasione nei mesi scorsi, avendo la mostra aperto i battenti a novembre 2024:"Spesso abbiamo subito molestie, spintoni e bullismo", ha rivelato la giovane,"una situazione che peggiora durante i weekend, quando i visitatori aumentano e la folla si muove incontrollata verso di noi". Inutile segnalare il problema ai responsabili: "Le persone non si rendevano conto che nell'orso si trovava una persona". Ed è lo stesso che è accaduto il 13 aprile."Non c'era quasi nessuno, poi sono entrati loro", ricorda la vittima, "varcata la soglia, la donna ha iniziato a riprendere l'uomo. Si è avvicinato con calma. Indossando il pupazzo riuscivo a vedere tutto frontale, ma non ai lati. E mi ha sferrato un cazzotto".
Pugno che l'ha mandata in ospedale con 60 giorni di prognosi e danni a lungo termine. Dopo la tac, sono stati necessari altri esami, e le cure non si sono rivelate risolutive: "Cinque giorni dopo le ferite si sono sgonfiate, ma ho continuato a stare male", puntualizza l'attrice, "nausea, dolore alla tempia e all'occhio, giramenti di testa. Così sono tornata in ospedale, al Gemelli, e dopo una visita maxillo-facciale mi hanno dato due mesi di prognosi, ma dovrò continuare a fare altre visite. La prossima, ad esempio, è dall'otorinolaringoiatra".
Dal canto loro, gli organizzatori dell'evento hanno preso le distanze dai veri presunti responsabili della vicenda. "L'organizzazione della mostra Art of Play desidera esprimere innanzitutto il proprio rammarico per l'episodio recentemente avvenuto presso l'esposizione in corso a Roma", si legge in una nota."Art of Play si avvale di agenzie esterne specializzate per l'ingaggio di performer e figuranti, tra cui la persona coinvolta nell'episodio", prosegue la nota,"l'organizzazione di Art of Play ha un rapporto regolare con queste agenzie, pertanto non è direttamente coinvolta nei rapporti tra le agenzie e i lavoratori".
Quindi le responsabilità sarebbero da ricercare tra coloro che nello specificosi sono occupati di regolarizzare le persone impiegate per organizzare e portare avanti l'evento."Art of Play esprime ancora una volta vicinanza alla performer e si impegna a verificare eventuali irregolarità in sede appropriata", conclude il comunicato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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