I punti chiave
Oltre a una promozione praticamente certa e alla felicità dei genitori che vedono il proprio figlio eccellere nelle materie scolastiche, l'Istituto Superiore "Scalcerle" di Padova ha istituito un premio in denaro di 100 euro agli studenti che hanno una media voti più alta del nove con tanto di cerimonia di premiazione in quella che viene chiamata "Serata delle eccellenze". L'iniziativa di questa scuola non è andata giù alla Rete degli Studenti Medi che ha diramato un comunicato manifestando tutto il loro dissenso.
La protesta
Il sindacato studentesco presente in oltre sessanta sedi nel territorio nazionale ha parlato di "un fatto grave" e "fatto di angosce da prestazione nei luoghi di istruzione". Nel caso specifico, l'errore che viene imputato alla decisione della scuola padovana è che l'incentivo economico che "agli occhi di chi ha scelto di istituirlo dovrebbe incentivare i giovani ad un maggior impegno in materia scolastica e dunque favorire l'apprendimento", in realtà darebbe agli studenti una spinta, è vero, ma esclusivamente verso un altro obiettivo (il denaro) "per cui avere ansia e valutare uno dei percorsi più importanti nelle vite di ciascuni di noi, la scuola", sarebbe visto "esclusivamente come una corsa dove chi meno ottiene meno vale. Èuna dinamica tossica, pericolosa".
L'attacco al ministro
Da un caso specifico, quello della scuola padovana, a farne un problema di natura generale ce ne passa ma il coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi, Paolo Notarnicola, è addirittura andato a prendersela con il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Il motivo? Il suddetto ha affermato che si tratta della "scuola del Merito di Valditara, quella del chi prima arriva, meglio alloggia. Ma gli studenti non sono d'accordo: l'obiettivo della Scuola Pubblica dovrebbe essere quello di pensare a chi rimane indietro, di rimuovere gli ostacoli per chi è privo di mezzi, parafrasando la Costituzione, non premiare ed osannare chi eccelle". I numeri, però, dicono l'esatto contrario rispetto a quanto sostenuto da Notarnicola.
I numeri sugli studenti
Un Report della Svimez (Associazione Sviluppo Industriale del Mezzogiorno) ha reso noto che uno studente su sei non va avanti con gli studi ma la discrepanza tra Nord e Sud è molto elevata con il Meridione che a causa di mancanza di infrastrutture e risorse fa perdere ai propri alunni una media annua di 200 ore in meno rispetto al pari-grado che studia al Settentrione come riportato dal Sole24Ore. Soltanto il 18% degli studendi del Sud hanno la possibilità di accedere a una scuola "a tempo pieno" contro il 48% del Centro-Nord.
Con l'iniziativa dell'Istituto padovano se l'è presa anche Marco Nimis, coordinatore regionale della Rete Studenti Veneto, che ha affermato che sia impossibile non giudicare "questo tipo di iniziative, insieme alla narrazione che ne viene fatta, del tutto inopportuna e grave, in un
momento in cui i casi di suicidi tra gli studenti riempiono i titoli dei giornali e le conseguenze tragiche della costruzione di spazi di competitività tossica e obiettivi irraggiungibili vengono denunciate ogni giorno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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