Minacce di morte rivolte tanto a lei quanto al giovane connazionale di cui era innamorata: la ragazza indiana di 19 anni che denunciò i familiari per i maltrattamenti subiti e per la costrizione alle nozze si trova ora in un luogo protetto e al sicuro. I suoi aguzzini, vale a dire entrambi i genitori, la nonna e una zia, sono invece stati colpiti dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento, secondo quanto stabilito dal gip del tribunale di Modena
La rabbia dei parenti
Tutto avrebbe avuto inizio nel momento in cui la 19enne trovò il coraggio di ribellarsi al padre, rivelandogli di non avere alcuna intenzione di recarsi in India per sposare un uomo più grande di lei e celebrare così quelle nozze già concordate dalle famiglie. Non solo. La giovane confessò di essere già innamorata di un suo connazionale che si trova in Italia.
Da allora iniziò l'inferno, con tanto di minacce di morte esplicite. "Oggi ti uccido", le avrebbe detto senza giri di parole il padre, il quale, stando a quanto riferito dalla stessa vittima agli inquirenti durante la deposizione, arrivò addirittura a stringerle le mani intorno al collo.
In un'altra circostanza, durante la quale tutta la famiglia si trovava riunita a casa della zia, la giovane udì chiaramente il padre pronunciare la frase "dobbiamo uccidere anche il suo ragazzo". Parole non campate per aria, pare, dato che lo stesso uomo si sarebbe detto perfino disponibile a pagare qualcuno per compiere l'omicidio.
La decisione del giudice
In virtù di quanto accaduto, il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Modena ha disposto la misura cautelare del divieto di avvicinamento, a non meno di 300 metri, per entrambi i genitori, per la nonna e per una zia della vittima. La misura è stata estesa anche a tutela del ragazzo della 19enne, in quanto tutti e quattro sono potenzialmente pericolosi data la contrarietà al rapporto che si era instaurato tra i due giovani. Si aggiunge per gli stessi quattro, inoltre, anche il divieto di comunicazione con entrambe le persone offese. La 19enne si trova ora in un luogo sicuro dopo la denuncia, dopo essere stata inizialmente ospitata a casa della preside della sua scuola.
"Sono molto contenta per questa ragazza", ha commentato Barbara
Iannuccelli, legale della vittima. "In tempi record la polizia ha recuperato i suoi documenti e il Tribunale col divieto di avvicinamento l'ha protetta fisicamente. Speriamo accada sempre così in futuro", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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