
Un vero e proprio incubo quello vissuto da Francesco Farina, sindaco di Palù, in provincia di Verona. Il primo cittadino ha infatti rischiato di morire a causa di un'embolia polmonare dopo aver contratto una serie di gravi malattie, arrivate a colpirlo una dietro l'altra.
Stando a quanto riferito, il 68enne è stato ricoverato nella clinica Pederzoli di Peschiera del Garda lo scorso 25 settembre. A quanto pare l'embolia polmonare era insorta come complicanza della malattia West Nile, contratta nel mese di agosto. Farina, tuttavia, non ha sofferto solo per gli effetti provocati dalla febbre da virus del Nilo. Prima di quella, infatti, è stato colpito da altre malattie, come riferito dal primo cittadino in un'intervista concessa al Corriere del Veneto. In rapida successione, infatti, il 68enne ha affrontato il fuoco di Sant'Antonio, a luglio. Poi la West Nile. E, infine, pare che abbia contratto anche la malattia di Lyme, un'infezione trasmessa dalle zecche.
"Se mi viene confermata anche la Lyme vuole dire che sono attraversato da una sfiga apocalittica", ha dichiarato Francesco Farina, fra l'ironico e l'amareggiato. Costretto a letto e ovviamente debilitato, l'uomo ha ripercorso le fasi del suo calvario. La diagnosi di embolia polmonare è arrivata dopo l'angio-Tac svolta alla clinica Pederzoli: nel corso dell'esame è stato riscontrato un grumo di sangue che stava ostruendo l'arteria polmonare. I medici hanno deciso di ricoverarlo, e adesso stanno cercando di capire se la serie di malattie può aver portato a tutto questo.
"È dal 22 agosto che sto male, dapprima con fortissimi dolori muscolari e forte mal di testa che sono durati circa 15 giorni, ma poi mi è rimasta una stanchezza enorme", ha raccontato il 68enne."Provavo anche ad andare al lavoro in municipio, ma resistevo un'ora e poi dovevo tornare a casa. Quindi a inizio settembre sono andato all'ospedale a Negrar, mandato dal mio medico per sospetta arbovirosi, ma là mi hanno detto che non l'avevo e che forse potevo avere la malattia di Lyme e senza farmi nessun test mi hanno mandato a casa. Ma io continuavo a stare male e il medico mi ha prescritto anche questa angio-Tac", ha aggiunto.
Il sospetto di West Nile è arrivato dopo aver scoperto un segno sul polpaccio, evidente conseguenza di una puntura. Potrebbe trattarsi di una zanzara, oppure di una zecca. Non ci sono però altri casi accertati di West Nile a Palù, anche perché si tratta di una patologia perlopiù asintomatica. Difficile, in ogni caso, pensare di agire con una disinfestazione.
"Disinfestare Palù dalle zanzare è una battaglia persa, perché è un territorio paludoso e pieno di fossi con acqua stagnante. L'unica possibilità è che ognuno si protegga da sé con repellenti e tutte quelle azioni di prevenzione", ha concluso Farina.