Cronaca locale

La sindaca dem aumenta l'Irpef. Scoppia la bufera: "Vergognati!"

Protesta a Piacenza contro l'aumento dell'Irpef votato dalla maggioranza di centrosinistra: Fdi in consiglio comunale con la maglia di Pinocchio

Lo striscione esposto da Fratelli d'Italia
Lo striscione esposto da Fratelli d'Italia

Si sono presentati all'ultima seduta del consiglio comunale indossando una t-shirt sulla quale era stampata l'immagine di Pinocchio, tratta dal film di Walt Disney. E durante la discussione, hanno esposto uno striscione che recava in bella vista la parola "Vergogna", per protestare contro l'aumento dell'addizionale Irpef decisa dall'amministrazione di centrosinistra. Questa la provocazione di Fratelli d'Italia a Piacenza, concretizzatasi nelle scorse ore. Una protesta simbolica che i consiglieri comunali di FdI Sara Soresi, Nicola Domeneghetti e Gloria Zanardi hanno inscenato nei confronti della giunta "dem" guidata da Katia Tarasconi, accusata di non aver mantenuto la promessa di non aumentare le tasse fatta ai tempi della scorsa campagna elettorale.

Lo striscione provocatorio è stato srotolato ed esposto insieme agli esponenti locali della Lega, al termine di sei ore di dibattito sul provvedimento. La maggioranza di sinistra ha comunque votato favorevolmente all'aumento dell'Irpef. E dopo aver fatto presente di aver alzato la quota dell’esenzione da 11mila a 15mila euro, i consiglieri del Partito democratico avrebbero giustificato il voto con la necessità di rendere più efficiente il Comune, accusando l'opposizione di aver mancato di rispetto al consiglio a causa del gesto teatrale. La reazione di Fratelli d'Italia non si è tuttavia fatta attendere, in una nota pubblicata sui social dalla consigliera Soresi e sostenuta dai compagni di partito Domeneghetti e Zanardi.

“Hanno parlato di cabaret, di baracconate, di siparietto, di mancanza di rispetto verso la sala consiliare. Per carità, ognuno ha la sua opinione, che rispettiamo. Abbiamo voluto mandare un messaggio forte e chiaro, abbiamo voluto mostrare il nostro secco "no" verso un provvedimento insensato, iniquo e non necessario. Considerando certe critiche e certe reazioni, ci siamo riusciti. Qualcuno parla di mancato rispetto dell'aula - si legge nel comunicato - ma siamo sicuri che una maglietta o uno striscione manchi di rispetto più di quanto non ne facciano certi atteggiamenti? In quattro anni, in quell'aula, di mancanze di rispetto ne abbiamo viste tante: gente che guardava le partite di calcio, che lavorava durante il consiglio comunale, che parlava, parlava e parlava, al solo scopo di sentire e risentire la sua voce. E ancora, gente che ritrattava quanto detto magari qualche mese prima, gente che mentiva. E allora rispediamo la predica ai mittenti. A non rispettare i cittadini è piuttosto chi in campagna elettorale ha promesso di non aumentare le tasse e poi, puntualmente, le ha aumentate. Spiace per chi si sofferma alle magliette, senza vedere oltre. A queste persone vorrei dire che, alle volte, è necessario uscire dagli schemi. Non sempre la compostezza è sintomo di serietà e rispetto. A volte, è solo una facciata. Pare, tuttavia, che molti cittadini l'abbiano capito.

E a noi importa questo”.

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