Il trucco dell'Sms e i conti correnti svuotati: come funziona la truffa dello spoofing

Un milanese di 80 anni è stato truffato con un Sms e derubato di 241mila euro. Attenzione allo spoofing

Il trucco dell'Sms e i conti correnti svuotati: come funziona la truffa dello spoofing
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Il recente caso avvenuto a Milano, dove un 80enne si è visto sottrarre ben 241mila euro, ha portato l'attenzione sul pericoloso fenomeno conosciuto come Spoofing, una truffa messa a punto dai criminali per intascarsi i soldi delle vittime ignare. Ma cos'è lo Spoofing? E come si può contrastare?

La truffa con l'Sms

Con il termine Spoofing si intende una truffa informatica in cui vengono impiegati vari metodi di falsificazione dell'identità. Lo Spoofing telefonico, nello specifico, consiste nel contattare la vittima con un numero diverso da quello reale in modo tale da far sembrare che a chiamare sia qualcun altro, come amici, parenti o referenti di una banca. Le persone, ingannate dal numero, sono portare a rispondere, finendo così nella trappola.

Si tratta di un metodo che i malviventi hanno messo a punto perché ormai sono sempre di meno coloro che decidono di rispondere a chiamate inviate da numeri sconosciuti. Vedendo dei numeri noti, come quelli di familiari o impiegati del proprio istituto di credito, si è decisamente più portati a risponde, e i criminali lo sanno. Ecco perché, grazie alle nuove tecnologia, hanno trovato il modo di camuffare il loro numero. Chi cade nel tranello, arriva così a fornire informazioni anche molto importanti.

I truffatori riescono a fare ciò servendosi della tecnologia VoIP, che permette di manipolare la visualizzazione di un numero sul display del telefono di chi riceve la telefonata. Esistono poi altri programmi in grado di fare lo stesso.

Il caso di Milano

Ed eccoci dunque al caso choc di Milano. Un 80enne, finito nella trappola dello Spoofing, è stato derubato di ben 241mila euro. Tutto, stando a quanto riferito da Il Giorno, è partito da un Sms ricevuto dall'anziano. Il truffatore, spacciandosi per l'operatore del servizio clienti della banca della vittima, parlava di un attacco informatico in corso sui conti correnti e chiedeva di collegarsi a un link specifico per avviare una proceduta di messa in sicurezza dei risparmi.

Credendo si trattasse davvero del suo istituto di credito, l'80enne ha fatto esattamente ciò che gli era stato proposto. Ha poi ricevuto la chiamata di un presunto operatore del servizio antifrode, che ha confermato l'attacco informatico e lo ha convinto a spostare tutto il denaro in altri conti correnti definiti sicuri. Sono quindi partiti i bonifici dell'incauta vittima. In totale, l'anziano ha perso 241mila euro.

Dopo la denuncia dell'uomo sono partite le indagini del Centro operativo per la sicurezza cibernetica Lombardia, coordinato dalla procura della Repubblica di Milano. L'attività investigativa, denominata operazione Portorico, è durata circa un anno, e ha portato all'individuazione di 18 soggetti tra Toscana e Campania. Tutti quanti sono indagati, a vario titolo, per truffa aggravata.

Come difendersi

La polizia postale invita i cittadini a fare molta attenzione alle telefonate a cui si decide di rispondere e a non comunicare mai i propri dati sensibili. Attenzione, perché con lo Spoofing i criminali non riescono solo a simulare i numeri di banche o parenti, ma anche della polizia postale stessa, e infatti di recente sono stati denunciati casi in cui le vittime venivano contattate da falsi operatori della polizia.

Le autorità competenti, dunque, raccomandano di non rispondere mai a chiamate che arrivano da numeri

sconosciuti, e non richiamare nel caso in cui lo squillo sia solo uno. Non comunicare mai il proprio numero di telefono sul web, sui social o nelle chat e non rivelare mai i propri dati personali a sconosciuti.

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