"Io rapinata nove volte". L'incubo della tabaccaia presa di mira dalle baby gang dei "maranza"

L'incubo di Rossella La Regina, tabaccaia di Firenze vittima di una serie di rapine. La situazione è ormai divenuta insostenibile

"Io rapinata nove volte". L'incubo della tabaccaia presa di mira dalle baby gang dei "maranza"
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Una situazione a dir poco insostenibile quella che si è trovata a vivere Rossella La Regina, tabaccaia di Firenze che ha il suo esercizio commerciale nel quartiere San Jacopino. Ospite a Quarta Repubblica, la donna ha raccontato il suo incubo: da tempo il suo negozio è stato preso di mira dalle baby gang, e in poco tempo ha subito ben nove rapine. Purtroppo la certezza di restare impuniti, o comunque di subire blande conseguenze, ha reso i giovanissimi sempre più spavaldi.

La Regina, che ha un negozio specializzato nella vendita di sigarette elettroniche, ha spiegato di aver subito almeno nove rapine all'interno del suo esercizio commerciale, che fra l'altro è un locale molto piccolo. "Ho avuto tre spaccate. Hanno preso dei tombini e hanno spaccato le vetrine, sono entrati dentro e hanno rubato quello che potevano", ha raccontato la donna. "Quindi danni. Soprattutto danni". Ma non finisce qui. "Ho avuto anche delle estorsioni", ha aggiunto la tabaccaia. "Persone di colore, adulte, sono entrate con fare minaccioso. Hanno chiesto soldi. Chiedono cinque, dieci, venti euro. Pochi soldi. Se non glieli dai, spaventano i clienti". La donna, che gestisce il negozio da sola, si è trovata alla completa mercé di questi individui.

Non ultimi, ci sono stati i colpi messi a segno dalle baby gang. Questi ragazzi - spesso italiani di seconda generazione - hanno messo a punto una tecnica ben organizzata. Uno di loro entra nel negozio e compra qualcosa, poi ne arrivano altri, cinque o sei, e portano via tutto ciò che si trova sul banco. La Regina ha subito anche una rapina a mano armata. La donna ha reagito, mettendo in fuga il ladro."Questo è il mio carattere, non riesco ad essere vittima", ha spiegato l'esercente. "E poi ero così arrabbia... quella era l'ultima di questa serie di vicende che ho avuto. Siamo arrabbiati, tutti noi. Siamo pieni di rabbia", ha aggiunto. "Quelli che vanno in carcere siamo noi, loro restano liberi. Noi siamo in carcere, perché non usciamo più la sera. Nemmeno ricordo più da quanto tempo non vado in centro".

"Questi personaggi sono impuniti", ha concluso la donna. "Sono coscienti che possono fare ciò che vogliono. E soprattutto non hanno rispetto. Non hanno rispetto delle donne, quindi sono molto violenti con noi.

Si ha paura di andare a fare la spesa, e i direttori dei negozi non possono fare nulla, perché se diciamo qualcosa veniamo etichettati come 'razzisti'. Io sono stata aggredita da un arabo, lo scorso agosto, e la cosa peggiore è che lui ha affermato di avere il diritto di farlo perché io sono una donna".

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