Terreni e case per 200mila euro, sequestrato il tesoretto della borseggiatrice

La donna, che negli anni ha investito i proventi dei suoi furti a Venezia, avrà l'obbligo di trovare un lavoro

Terreni e case per 200mila euro, sequestrato il tesoretto della borseggiatrice
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Con i furti e i borseggi compiuti a Venezia ha accumulato grandi ricchezze, decidendo di non lasciare fermi i proventi dei colpi messi a segno bensì di reinvestirli per acquistare case e terreni: ora quel tesoro del valore di circa 200mila euro è stato sottoposto a sequestro, e la ladrà avrà l'obbligo di trovarsi un'occupazione stabile.

La vicenda arriva dalla città lagunare, dove l'abile malvivente era solita entrare in azione prendendo di mira in particolar modo le migliaia di turisti che quotidianamente si affollano per le calli della Serenissima. Il questore Gaetano Bonaccorso ha disposto per lei una misura che prevede il sequestro dei beni accumulati negli anni nonché, per la prima volta per una borseggiatrice, la Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza della durata di un anno e sei mesi.

Il provvedimento firmato dal questore è arrivato dopo la conclusione delle indagini che hanno permesso agli inquirenti di acquisire prove determinanti per stabilire che il denaro e i beni sottratti ai turisti dal 2017 sono stati utilizzati dalla donna per acquistare beni immobili, quali abitazioni e terreni. Gli investigatori hanno attestato almeno 17 colpi messi a segno dalla borseggiatrice, che in genere utilizzava la diffusa tecnica della distrazione di gruppo e quella dell'abbraccio: grazie ad esse ha rubato soldi, orologi e gioielli alle sue ignare vittime, accumulando negli anni un vero e proprio tesoro. A finire nel mirino della ladra, comunque, non c'erano solo i visitatori della città lagunare, bensì anche alcuni negozi: in più di una circostanza, tra l'altro, aveva minacciato i testimoni dei suoi furti per convincerli a non denunciarla.

Il reparto Anticrimine della questura di Venezia è riuscito a ricostruire la storia dei proventi illeciti, così come a documentare gli investimenti fatti proprio grazie ad essi dalla donna, che è risultata non presente nelle banche dati dell'Inps né titolare di redditi legittimi. Grazie ai dati raccolti è stato possibile dunque arrivare al provvedimento di confisca dei beni ai danni della borseggiatrice, colpita anche dalla misura della Sorveglianza speciale di pubblica sicurezza: quest'ultima non potrà frequentare pregiudicati, e avrà inoltre l'obbligo di cercare un lavoro stabile, rispettando dei rigidi orari di permanenza in casa.

L'allarme a Venezia resta alto, a causa di un fenomeno, quello delle borseggiatrici, diffuso e ben documentato da tempo: dall'inizio dell'anno sono finite in manette sei persone accusate di furto con destrezza, e sono stati staccati ben 14 fogli di via obbligatori che hanno colpito per lo più donne straniere pregiudicate per lo stesso genere di reato. Rispetto allo scorso anno il numero è cresciuto in modo esponenziale, se pensiamo che nei primi 5 mesi del 2023 i fogli di via erano stati appena 2.

Le forze dell'ordine parlano di un vero e proprio rachet dei borseggi, con le malviventi che entrano in azione soprattutto tra la stazione e il centro storico di Venezia, ma anche a bordo di mezzi pubblici compresi i vaporetti.

Le vittime vengono studiate da lontano prima di essere eventualmente selezionate dalle ladre: anche quando vengono colte in flagranza di reato, il fatto che siano spesso incinte rende impossibile provvedere alla reclusione delle responsabili, per cui il lavoro delle forze dell'ordine resta particolarmente complesso.

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