Con 148 furti e una condanna a 30 anni la borseggiatrice rom è libera. Ecco perché

Accolta l'istanza del difensore della nomade di origini croate: il suo decimo figlio ha solo 3 mesi e deve accudirlo. Torna al campo rom di Castel Romano

Il campo rom di Castel Romano
Il campo rom di Castel Romano
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È già tornata in libertà Ana Zahirovic, la borseggiatrice nomade arrestata la scorsa settimana in quanto ritenuta responsabile di 148 furti nell’arco di 20 anni, per i quali ha subito condanne pari a 30 anni di carcere. Ma ancora una volta il tempo trascorso dietro le sbarre è stato minimo: infatti il tribunale di Roma ha accolto l’istanza di scarcerazione presentata dall’avvocato della donna. Ana ha un bimbo di 3 mesi da accudire e non può dunque restare in carcere.

Venti anni di furti e mai in carcere: era sempre incinta

La rom di origine croata, oggi 31enne, ha all’attivo quasi centocinquanta tra furti e scippi commessi nelle città di Roma, Milano e Brescia, dove ha soggiornato nel corso del tempo. Oggi vive a Castel Romano, alle porte sud di Roma, dove c’è uno dei più grandi campi nomadi della capitale. Proprio lì lo scorso 7 agosto, sono andati a prenderla i carabinieri della compagnia di Pomezia (Rm) in quanto doveva scontare un residuo di pena pari a 30 anni di reclusione. Il provvedimento è stato emesso perché l'indagata è stata riconosciuta colpevole di aver commesso 148 furti, avvenuti nell’arco temporale di 20 anni, a partire dal 2004, nelle città di Roma, Milano e Brescia. Per questi motivi, d'intesa con la Procura di Roma, i Carabinieri hanno arrestato la donna e successivamente l’hanno condotta presso il carcere femminile di Roma Rebibbia. Ma qui, appunto, Ana è rimasta appena sei giorni, tanto che ieri è stata scarcerata nuovamente.

La sua condizione di neo mamma, infatti, non è compatibile col regime carcerario. Il suo decimo figlio ha infatti appena 3 mesi dunque la 31enne croata tornerà nella sua roulotte al campo rom di Castel Romano. Una situazione in qualche modo simile a quella degli arresti precedenti: sì perché Ana Zahirovic non è mai stata una latitante in questi 20 anni. Semplicemente era sempre incinta al momento dei vari arresti. Un metodo adottato da molte scippatrici rom, in quanto appunto serve a evitare di scontare la pena se prese in flagranza di reato, come a volte capita per furti e scippi. L’ultimo “colpo” Ana lo aveva commesso qualche settimana fa in zona Pantheon a Roma, vittima un turista.

A quel punto la procura di Roma s’è mossa e ha disposto l’arresto. Ma anche stavolta Ana non sconterà la sua pena. Si è in attesa della pena sostitutiva: probabilmente si tornerà all’obbligo di firma che già aveva prima dell’arresto della scorsa settimana.

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