Cronaca locale

Udine, caccia ai "gemelli Lupin". L'appello: "Se li vedete chiamate il 112"

Edmond ed Eduard Trushi, 38enni albanesi, hanno commesso centinaia di furti. Non si riescono ad incastrare perché hanno lo stesso Dna. I carabinieri gli danno la caccia

Udine, caccia ai "gemelli Lupin". L'appello: "Se li vedete chiamate il 112"
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Sono stati ribattezzati come i "gemelli Lupin", ma Edmond ed Eduard Trushi col celebre protagonista dei romanzi Maurice Leblanc (Arsenio Lupin) non hanno nulla in comune se non il "vizietto" dei furti. I due fratelli albanesi, 38 anni, non si riescono ad incastrare perché sono praticamente identici ed hanno pure lo stesso Dna. I Carabinieri del Comando Provinciale di Udine - conferma il Corriere.it - hanno lanciato un appello ai cittadini: "Se li vedete, avvertite immediatamente il 112".

Chi sono i "gemelli Lupin"

In arte "gemelli Lupin", all'anagrafe Edmond ed Eduard Trushi. I due fratelli albanesi sono specialisti del "foro nell'infisso", la tecnica con la quale riescono a mettere a segno centinaia di furti d'appartamento: fanno un buco col trapano nella serratura di porta e si intrufolano in casa per svaligiarla. Sono operativi a Udine e dintorni. Li hanno beccati già parecchie volte, ma c'è un problema: sono la fotocopia l'uno dell'altro.

Sono identici

Stesso taglio di capelli, stessa statura, abbigliamento e persino i tatuaggi sono identici. Tanto che è quasi impossibile attribuire un reato in modo specifico a uno dei due. Il problema è soprattuto il Dna: identico. E così, la "prova regina" che spesso risolve i crimini più ingarbugliati con loro non funziona. E se pure lasciano qualche traccia sulla scena del crimine l'identificazione è quasi sempre incerta. Un vero e proprio grattacapo per gli inquirenti che non riescono a incastrarli. Però uno studio dell'Università dell'Islanda, pubblicato nel 2021sulla rivista Nature Genetics, ha evidenziato che anche i gemelli omozigoti presentano delle differenze (a parte le impronte digitali, ovviamente). Che la svolta sia vicina?

L'appello dei carabinieri

Per molto tempo i fratelli Trushi l'hanno fatta franca, anche quando sono stati colti con le mani nel sacco. Nel 2020 sono stati condannati a 2 anni e 2 mesi di carcere dal tribunale di Mantova. In precedenza avevano incassato altre due condanne a Pordenone: la prima a 6 anni e 10 mesi, la seconda (in Appello) a 5 anni e 5 mesi. Avevano anche ricevuto un provvedimento di espulsione dall'Italia. Dopo un periodo di relativa quiescenza, sembra siano tornati alla carica. Sono considerati i "presunti autori" di nuovi furti, fa sapere la comandante del del Nucleo Investigativo di Udine al Corriere.it.

I carabinieri li stanno cercando: "Se li vedete, avvertite il 112".

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