Cronaca locale

Vigili "ostaggio" dei rom: 4mila euro per piantonare la centralina elettrica

"Una mansione che sembra il picchetto all'Altare della Patria", commenta il segretario romano del Sulpl. 4 mila euro lordi vanno via ogni notte per garantire il presidio alla centralina

Vigili "ostaggio" dei rom: 4mila euro per piantonare la centralina elettrica

La situazione al campo nomadi di via Candoni è arrivata al punto tale che, temendo manomissioni ai quadri elettrici e possibili incendi, le autorità locali si sono viste costrette a pattugliare costantemente i punti giudicati più a rischio, in particolar modo di notte.

Succede nella Capitale, dove tante risorse economiche delle casse comunali vengono impiegate anche in operazioni come questa: piantonare le centraline elettriche.

Gli agenti della municipale hanno dei veri e propri turni da rispettare. Secondo quanto ricostruito da Repubblica, sono trenta le pattuglie (da due agenti ciascuna) impiegate per presidiare, a turno, le centraline elettriche. A ciò vanno aggiunte le altre pattuglie che ogni giorno controllano l'ingresso del campo nomadi.

Un dispendio di risorse incredibile

Per quanto concerne i turni davanti ai contatori elettrici, si parla di dieci pattuglie impiegate dalle ore 8 alle ore 14, dieci dalle ore 14 alle ore 20 e dieci dalle 20 alle 8. Il turno notturno, fra l'altro, viene contato come straordinario ed è retribuito 11 euro all'ora in più rispetto al solito stipendio dell'agente. Ci sono poi i weekend, e anche quelli vengono considerati come straordinario. Alla luce di ciò, si fa presto a capire quale sia l'impegno economico per il Comune. Si può tranquillamente dire che per presidiare di notte il villaggio di via Candoni il Campidoglio arriva a spendere più di 4 mila euro lordi. Una cifra altissima, e solo per presidiare i contatori e i generatori vicini al campo rom.

Una scelta, purtroppo, obbligata, dato che resta il forte rischio di manomissione o alterazione dei quadri elettrici, con tanto di possibilità di allacci abusivi. I precedenti ci sono, e non è necessario tornare troppo indietro nel tempo. Lo scorso 25 gennaio, un incendio è avvampato nell'insediamento a Muratella, coinvolgendo tre moduli abitativi.

L'incidente ha spinto il sindaco Roberto Gualtieri a incrementare i controlli, cosa che non ha mancato di suscitare polemiche, dato che la polizia municipale non ha abbastanza personale a disposizione. Si parla di 3mila unità in meno. La delibera emessa dal Comando Generale dei Vigili doveva scadere lo scorso 15 febbraio, ma a distanza di due giorni il servizio di controllo continua e gli agenti, almeno stando a quanto riferisce Repubblica, sono stati semplicemente avvisati con dei messaggi sui gruppi comuni.

Prosegue, dunque, l'attività di pattugliamento, con tutto ciò che comporta, sia in termini di fatica per gli agenti che economici per le casse dell'amministrazione comunale.

Il malcontento

4 mila euro lordi spesi ogni notte per garantire il presidio ai generatori. "Una mansione che sembra il picchetto all'Altare della Patria", è il commento di Marco Milani, segretario romano del Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale (Sulpl).

Milani sottolinea che la situazione, per come è arrivata ad essere, non è più sostenibile. "Riteniamo impensabile che in una città che vede aumentare il numero di incidenti mortali su strada e che vive quotidianamente problemi di sicurezza, le già esigue risorse vengano impiegate in compiti diversi da quelli d'istituto, che ricordiamo essere attività di Polizia stradale, amministrativa e giudiziaria", spiega.

"In attesa di un coraggioso piano di assunzioni, reso ancora più indispensabile dall'approssimarsi dell'apertura dei cantieri per il Giubileo, si torni a rispettare le regole sull'impiego del Corpo", conclude.

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