
Dopo l'autogrill, il Parlamento. Uno spintone qua, uno là, l'antisemitismo avanza. Qui un gruppo di bruti contro un padre e il suo bambino di sei anni perché indossavano la kippà; là, invece, la più alta istituzione della Repubblica italiana.
Francesca Albanese, di cui il nostro alleato americano ha descritto e provato l'antisemitismo per il quale l'ha dichiarata persona non grata richiedendo invano all'Onu di liberarsene come ricercatrice, è arrivata nella casa della democrazia e ha chiacchierato parecchio nel suo stile mostrificando gli ebrei e Israele insieme ai suoi ospiti parlamentari di sinistra: un'incoronazione. Gli appassionati di Abanese ne hanno fatto la leader del movimento antisraeliano-antiebraico. Forse una prossima eletta. È la loro zarina, persino nemica degli Usa oltre che di Israele, non per le sue caratteristiche culturali, l' eloquio, la conoscenza dell'argomento, ma per l'appartenenza "tecnica" all'Onu, il grasso e grosso nemico di Israele, che perché le spara come piacciono alla gente. Siamo in piena battaglia dal 7 di ottobre. I suoi protagonisti, da Hamas all'Iran al Qatar a Erdogan fino al backstage russo cinese, sperano che ancora la grande spinta antisraeliana e antioccidentale costringa in ginocchio Gerusalemme.
Francesca Albanese fa la sua parte. Raccoglie i consensi dei più accaniti nel volere vedere affondare Israele nella melma dell'odio, ha twittato persino che i soldati israeliani sparano ai bambini in testa e nei testicoli. È una groopy di prima fila dell'invenzione che Israele cerchi il genocidio, nel suo rapporto questa parola è citata 57 volte in 38 pagine. Ignora che Israele è impegnata in una guerra di difesa e di recupero degli ostaggi dopo la carneficina del 7 ottobre; che l'uso colossale, programmato di un scudo umano mette in prima fila i civili in modo mai visto sopra centinaia di km di gallerie in cui soffrono gli ostaggi. La Albanese propone al parlamento italiano come il l leader Ghazi Hamad che i palestinesi siano "un popolo di martiri". Sparito l'odio, il terrorismo, le atrocità..resta il colonialismo inventato. Gli ebrei per lei, il popolo indigeno tornato dopo tanto soffrire, sono un popolo crudele. I suoi seguaci si sono moltiplicati, Macron propone all'Onu lo Stato Palestinese, l'Europa vuole espellere Israele dalla ricerca scientifica: non si può proprio sopportare che gli ebrei, che di fronte alle persecuzioni non hanno mai potuto difendersi, oggi combattano senza indietreggiare. Alla Camera e al Senato l'hanno invitata Laura Boldrini del Pd, il deputato Avs Angelo Bonelli, Stefania Ascari dei Cinque stelle.
La Albanese dice cose semplici, ha molto mercato: la lobby ebraica comanda gli Stati Uniti, Israele è simile alla Germania nazista, l'occupazione, i settler, i soldati che vanno a caccia di bambini da ammazzare sono Israele; anzi diceva ieri, l'economia di occupazione è stata trasformata in economia di genocidio. Boh. Ma Israele non ha mai perseguito il genocidio, né la fame. Ha fatto passi senza precedenti per limitare il danno ai civili: messaggi, telefonate, spostamenti, cancellazioni. I soldati sparano solo se in pericolo o in combattimento.
Si cita la fonte di Hamas nel dire che ci sono stati 58mila morti con 18mila bambini, ma sono bambini fino ai 18 anni, le famiglie denunciano più volte i loro morti, la metà del numero è fatta di combattenti: quindi la proporzione fra combattenti e civili è fra le più basse della storia e Israele ha un accumulo di migliaia e migliaia di morti per attacchi terroristi e caduti in guerra, e di suoi civili colpiti dai missili.
Infine, molti esperti concordano sul fatto che la fame nasce dal fatto che Hamas ha rubato immense quantità di aiuto per i suoi scopi. Ma nella Striscia il cibo c'è, si dovrebbe distribuirlo senza che Hamas lo rubi. La Albanese può suggerirlo e anche che se Hamas restituisce gli ostaggi, la guerra finirebbe. Non lo dice mai.