"Zona 30" a Bologna, anche Francesco Guccini critica il Pd

La decisione del sindaco Pd di Bologna di estendere la "zona 30" all'intero territorio comunale (salvo alcune eccezioni) non è piaciuta nemmeno a Francesco Guccini. E il cantautore modenese, elettore "dem", non ha risparmiato una critica al primo cittadino e al partito

Un primo piano di Francesco Guccini
Un primo piano di Francesco Guccini
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Procedere in auto a 30 km/h in (quasi) tutte le strade di Bologna, come disposto dall'amministrazione comunale Pd, è impossibile. E questa considerazione non arriva solo dalla Lega o da Fratelli d'Italia, ma anche da un "elettore di spicco" dei "dem".

A criticare la decisione della giunta Lepore è stato infatti anche Francesco Guccini, che di certo non può essere considerato di simpatie politiche vicine al centrodestra. Il cantautore modenese è nell'immaginario collettivo sempre stato associato alla sinistra e più volte nel corso dell'ultimo quinquennio ha dichiarato alla stampa di aver votato per il Partito Democratico. Ciò non gli ha tuttavia impedito di dirsi in disaccordo con il provvedimento varato nelle scorse settimane dal sindaco Matteo Lepore ed entrato in vigore in via sperimentale lo scorso 1 luglio, che prevede un drastico abbassamento dei limiti di velocità.

La peculiarità della scelta del primo cittadino bolognese risiede proprio nel fatto che questa "zona 30" sui generis sarà valida sostanzialmente per le vie dell'intero territorio comunale (salvo alcune eccezioni). Si tratta della prima realtà comunale italiana ad aver esteso esponenzialmente queste limitazioni alla circolazione: anche Milano aveva in realtà annunciato un provvedimento analogo, ma in quest'ultimo caso dovrebbe essere valido dal prossimo anno. La decisione è stata motivata con l'intenzione di ridurre drasticamente il numero di sinistri stradali, tutelando con maggior efficacia l'incolumità di pedoni ed automobilisti. Un'idea che ha fatto scalpore, com'era prevedibile, dividendo i bolognesi in favorevoli e contrari. Fratelli d'Italia ha peraltro lanciato qualche settimana fa una raccolta firme per indurre l'amministrazione "dem" a fare un passo indietro sull'argomento, rivedendo le disposizioni.

La Lega ha invece messo nel mirino la presunta illegittimità della misura, che a detta degli esponenti locali del Carroccio andrebbe contro l'articolo 142 del Codice della Strada. Il centrodestra ha insomma posto l'accento sulle numerose difficoltà nel rispettare il nuovo limite, soprattutto su determinate strade. E sembra aver idealmente trovato un alleato insospettabile proprio in Guccini: il "Maestrone" ha partecipato pochi giorni fa ad un incontro svoltosi proprio a Bologna, nel chiostro della basilica di Santo Stefano. E a margine della serata ha espresso la propria opinione sul provvedimento del sindaco, senza mezzi termini.

"La città a 30 km/h? Non ho la patente, ma ho fatto la prova con mia moglie Raffaella - le sue parole, riportate dal Corriere di Bologna - e dico che non ci si riesce: è impossibile. Ci deve essere un piano diverso, bisogna privilegiare i mezzi pubblici". Anche Guccini, insomma, sembra indirettamente suggerire al Pd di fare retromarcia.

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