Agguato nel quartiere dello «struscio» partenopeo. Uno sguardo di troppo, una spallata e lo accoltellano in cinque. È in pericolo di vita Bruno Petrone, 18 anni, aggredito a Chiaia, quartiere bene di Napoli, venerdì notte mentre esce da un locale con un gruppo di amici. Due i colpi inferti per vendicare quell'affronto davanti a decine di persone nella via dei «baretti», al 24 di via Bisignano. Un fendente all'addome, un altro al fianco sinistro. In serata due minorenni di 15 e di 17 anni, si sono costituiti poco fa alle forze dell'ordine. Il primo avrebbe confessato di essere l'accoltellatore
La vittima, uno studente incensurato e calciatore dell'Angri, viene soccorso immediatamente e trasportato in ambulanza all'ospedale San Paolo di Fuorigrotta. «L'abbiamo sottoposto a intervento chirurgico
per bloccare l'emorragia e asportare la milza. Ora è in terapia intensiva», spiegano i sanitari. Sul posto i carabinieri della compagnia Napoli centro e della stazione di Chiaia. Certo è che i cinque malviventi su due maxi scooter hanno agito per uccidere. Un raid in stile camorristico per «punire» un ragazzo che avrebbe mancato di rispetto al branco. Questa la pista seguita dagli inquirenti che stanno setacciando la zona per trovare i due mezzi usati per l'aggressione e la fuga. Una telecamera riprende la scena ma i cinque, caschi in testa e cappucci calati, non sono riconoscibili.
È l'1,15 di sabato. Bruno è in strada, con lui amici e compagni di squadra. Non è di Napoli Bruno: nato a Gaeta, ha vissuto a Minturno ma da tempo si è trasferito con la famiglia a San Lorenzo Vicaria, quartiere Arenaccia. Al quarto anno di liceo, centrocampista in serie C under 17 con il Sorrento, poi nel campionato Eccellenza nella squadra cilentana, il ragazzo non ha un carattere rissoso. La calca del giorno di festa in uno dei tanti locali alla moda di Chiaia, qualche «shottino» di troppo e fra Bruno e il suo aggressore scoppia una discussione. I carabinieri non sono certi che i due si conoscessero già o se soltanto poco prima si fossero scontrati nel locale. Sono qualche parola, sguardi minacciosi
e la promessa che la lite non sarebbe finita lì. Qualche minuto dopo il ragazzo si presenta davanti a Bruno che cammina a piedi. Arriva con un amico in sella a uno scooter spalleggiato da altri tre su un secondo motorino. Appena lo riconosce Bruno prova a fuggire. L'aggressore è rapidissimo: dopo un breve inseguimento estrae dal giaccone un coltello e lo colpisce due volte. Un istante dopo la fuga per le vie del centro.
Sul caso indagano gli uomini del nucleo operativo di Napoli centro. La Procura di Napoli, intanto, ha aperto un fascicolo per tentato omicidio aggravato in concorso e porto abusivo di arma da taglio, per ora, contro ignoti. L'arma non è stata ancora recuperata, forse gettata in un cassonetto o, peggio ancora, in mare.
Un fatto grave, accaduto in una zona elegante della città estranea, di solito, a guerre di camorra. Un'aggressione che sa molto di spedizione punitiva. Un'azione tipica di piccoli criminali che cercano di conquistare territori e, soprattutto, piazze per lo spaccio.