Uccide la sorella con venti coltellate. Poi videochiama la madre e le mostra il cadavere. Con la lama sporca di sangue nelle mani, infine, allerta il 112. Sono le 15,10 di ieri: «Venite, ho accoltellato mia sorella».
Quando i carabinieri arrivano al quinto piano di Palazzo Cassese, in via San Paolo Bel Sito 150, nel piccolo comune omonimo della città metropolitana di Napoli, Vincenzo Riccardi, 25 anni, è in piedi, accanto al corpo della 23enne riverso a terra. «Ho avuto un raptus», le sue parole rotte da pianti e singhiozzi mentre i militari lo portano in caserma. Purtroppo per Noemi Riccardi non c'è nulla da fare. Sul posto, oltre ai carabinieri del nucleo radiomobile e della compagnia nolana, il pm della Procura di Nola, Antonella Vitagliano della seconda sezione, e il medico legale. Secondo la prima perizia, l'ennesima vittima di femminicidio viene colpita almeno venti volte ai fianchi e all'addome. A terra il coltello da cucina usato per la mattanza. Dagli accertamenti, alla base della tragedia c'è l'ennesimo litigio fra i due fratelli. «Sentivamo spesso le urla di Vincenzo e Noemi - raccontano gli altri condomini - sapevamo che non stavano bene. La famiglia è in paese da poco tempo, non è originaria di Nola. Quando è morto il padre, la donna e i due figli si sono trasferiti qui». I due ragazzi, difatti, vivevano nell'appartamento dov'è avvenuto il delitto assieme alla madre. Disoccupati, pochi amici, da tempo erano entrambi in cura presso il Dipartimento di salute mentale di Nola. Durante la lite i due fratelli erano soli in casa. Secondo quanto spiegato agli inquirenti, Vincenzo era esasperato dalla sorella. «Non ce la facevo più», avrebbe dichiarato al pm durante il primo interrogatorio. Sconvolta la mamma, accorsa sul posto dal lavoro. La donna, appena le sue condizioni lo consentiranno, sarà convocata in Procura per chiarire i motivi che avrebbero spinto il figlio a uccidere la sorella. Al lavoro gli esperti della scientifica per «congelare» la scena del crimine, tra il corridoio e il soggiorno. Sequestrata l'arma che sarà sottoposta alle analisi necessarie. Va ricostruito il quadro clinico dei due giovani con i motivi della discussione trasformata in tragedia. Si attendono anche le cartelle cliniche di entrambi dalla Asl di competenza. Il pm avrebbe chiesto una perizia psichiatrica e il test tossicologico per l'assassino, mentre nei prossimi giorni conferirà l'incarico per eseguire l'esame autoptico sulla vittima. Da valutare anche se il 25enne fosse in cura farmacologica e se avesse assunto regolarmente i farmaci.
Il paese, un piccolo e tranquillo comune di
3500 abitanti, è sotto choc. Riccardi è accusato di omicidio volontario pluriaggravato dal vincolo familiare e dai futili motivi. In serata il fermo di pg e il trasferimento in carcere, in attesa della convalida del gip.